Oltre il freddo e la fatica

BELLINZONA - Dalle nevi del Lucomagno ai ghiacci dello Yukon. Da sabato scorso Filippo Genucchi di Castro sta correndo la maratona più dura e più fredda del mondo: la Yukon Arctic Ultra. Il percorso lungo 300 miglia (482 chilometri) si snoda lungo il corso del fiume che dà il nome alla regione al nord ovest del Canada nel golfo dell?Alaska. Il 38.enne bleniese, la cui impresa è seguita passo passo da amici e parenti sia Facebook sia sul sito Internet trackleaders.com/yukonultra, ieri era al comando. Percorrendo in media poco meno di 50 miglia al giorno ha messo in fila tutti gli altri concorrenti. Quando in Ticino martedì era notte fonda, dopo oltre tre giorni di marcia tra neve ghiaccio e temperature tra i -10 ed i -30 gradi centigradi ha raggiunto il quarto punto di controllo di Carmacks. Lì, come nei tre precedenti, ha potuto ritemprarsi, anche se pare non ne abbia avuto bisogno più di tanto. Secondo quanto scritto da un amico sul Facebook, il responsabile della corsa l?ha visto arrivare fresco come una rosa. «Sembrava avesse camminato appena un paio di miglia» ha commentato il capo gara della Yukon Arctic Ultra. «Era così concentrato – che non voleva nemmeno fare una doccia. Gli è bastato mangiare, dormire e poi ripartire dopo una pausa di appena tre ore».