Omicidio a Como: due fermi

COMO - Il titolare di un'armeria di Como - Alberto Arrighi - è in stato di fermo da questa mattina per omicidio volontario, con l'accusa di aver ucciso un socio in affari. Il provvedimento è scattato dopo che la convivente del socio durante la notte ne aveva denunciato la scomparsa. In giornata una seconda persona è stata fermata dalla polizia. Si tratterebbe di un congiunto, che avrebbe aiutato l'uomo arrestato nell'occultamento e nel tentativo di distruzione del cadavere.
L'omicidio è stato commesso ieri sera nel retro dell'armeria Arrighi di via Garibaldi, nel centro storico di Como. La vittima, della quale è stato trovato il cadavere decapitato nei pressi di Domodossola su indicazione del fermato, è un altro imprenditore comasco, Giacomo Brambilla, titolare di vari distributori di benzina della zona. La testa è stata invece trovata nel forno di una pizzeria nel comasco. A quanto si apprende Giacomo Brambilla era da tempo in trattativa con Alberto Arrighi per acquistare l'armeria, e pare che già avesse versato un anticipo, si parla di centomila euro. Quale sia stato poi il vero motivo di disaccordo, non è del tutto chiaro. Negli ultimi tempi Brambilla, che gestiva diversi impianti di carburante, aveva avuto contrasti legali con la Shell, che l'avevano costretto a chiudere per alcuni giorni i suoi distributori di benzina. Non è escluso che ne siano derivate anche per lui difficoltà economiche, con ripercussioni anche sull'affare dell'armeria.