Politiche giovanili

Operatori di prossimità: il Mendrisiotto fa squadra

I rappresentanti dei Comuni momò si sono incontrati per discutere il futuro del servizio dopo la rinuncia a proseguire l’attività della Fondazione Gabbiano e hanno tutti aderito al principio di dare vita a un progetto regionale, con due poli di riferimento, ma un’unica équipe
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Lidia Travaini
20.10.2022 06:00

È una scelta che sembra destinata a fare tendenza quella presa dal Municipio di Mendrisio qualche mese fa (e accolta dal Consiglio comunale del capoluogo il giugno scorso). La decisione di rinunciare alla collaborazione con la Fondazione Gabbiano e di occuparsi autonomamente della gestione degli operatori di prossimità sta infatti raccogliendo consensi. Tanto da far intravedere una regionalizzazione del servizio grazie alla coinvolgimento dell’intero Mendrisiotto.

Il tema è stato al centro di un incontro che si è tenuto martedì a Chiasso, su iniziativa del Municipio della cittadina di confine, e a cui hanno partecipato tutti i Comuni del Mendrisiotto. L’obiettivo? Discutere del futuro, alla luce della scelta fatta da Mendrisio e della successiva rinuncia a proseguire l’attività comunicata il mese scorso dalla Fondazione Gabbiano stessa (che formalmente ha comunicato di non essere intenzionata a rinnovare la convenzione che sanciva i termini del servizio di prossimità regionale).

Decisi e compatti

La via che si desidera seguire sembra più che tracciata. Ed è condivisa da tutti: creare un servizio con vocazione distrettuale, gestito da una sola équipe. Alla base della volontà c’è una consapevolezza condivisa: il servizio di operatore di prossimità è uno strumento di contatto con i giovani molto importante e a cui non si vuole rinunciare. «Erano presenti i capidicastero responsabili delle politiche giovanili di tutti i Comuni del Mendrisiotto, compresa Riva San Vitale che non faceva capo al servizio della Fondazione Gabbiano – chiarisce la municipale chiassese Roberta Pantani –. E tutti hanno ribadito l’interesse al mantenimento del servizio».

«I presenti hanno dato l’adesione di principio a un progetto di Servizio di operatori di prossimità preparato dai servizi sociali di Chiasso e Mendrisio, Comune quest’ultimo che aveva deciso di rafforzare le proprie politiche giovanili assumendo direttamente la figura dell’operatore di prossimità e confermando fin da subito la propria apertura alle collaborazioni», spiega invece la capodicastero Politiche sociali e politiche di genere di Mendrisio Françoise Gehring.

Il passo fatto martedì può quindi essere considerato l’inizio di un nuovo percorso che andrà poi non solo discusso e formalizzato nei rispetti gremi istituzionali, ma approfondito, affinato e condiviso con i diversi attori in gioco. «Tutti i presenti hanno sottolineato la volontà di prestare attenzione ai giovani, offrendo un sevizio che sappia, per esempio, sostenere i/le giovani a prendere coscienza delle proprie potenzialità e limiti – aggiunge Gehring –; promuovere, mantenere o rinforzare i legami sociali; evitare forme di esclusione favorendo l’integrazione; prevenire e ridurre i comportamenti a rischio, i conflitti e i disagi sociali. Il progetto è appunto tutto da costruire, valorizzando le collaborazioni tra i Comuni della regione».

Le esigenze locali

L’idea a cui si sta lavorando è di agire sull’Alto e Basso Mendrisiotto, appoggiandosi a due Comuni di riferimento (i due poli), ma con un’unica équipe. Il polo dell’Alto Mendrisiotto sarebbe coordinato dalla Città di Mendrisio e il Polo del Basso Mendrisiotto dal Comune di Chiasso. «Seppur con due poli di riferimento, dovremo mettere sulla carta un progetto di riorganizzazione del servizio capace di soddisfare tutte le esigenze dei Comuni», conclude Pantani.

Il passato

Il Servizio Operatori di Prossimità Regionali (SOPR), di cui la Fondazione Gabbiano si è occupata tra il 2019 e il 2022, ha lo scopo di accompagnare la popolazione giovanile tra i 15 e i 30 anni. La fondazione concretizzava la presenza sul territorio e la vicinanza con i giovani con un servizio itinerante garantito da un «furgosalotto», uno spazio in cui parlare apertamente ed essere ascoltati.

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