Operazione "Linfa", uno degli arrestati viveva in Ticino

In Lombardia in manette dieci persone per traffico di sostanze stupefacenti a sfondo 'ndranghedista - Sequestrati sei chili di cocaina e 149 di marijuana - Uno dei principali indiziati faceva la spola dalla Svizzera
Federico Storni
06.07.2017 16:10

MILANO - La DIA (Direzione investigativa antimafia) di Milano ha annunciato oggi gli esiti dell'operazione "Linfa", che ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare per 10 persone coinvolte in un traffico di stupefacenti a sfondo 'ndranghedista in Lombardia. Durante l'operazione sono stati sequestrati 6 chili di cocaina, 149 di marijuana e 40.000 euro in contanti. Fra le persone fermate, e figura centrale del traffico, vi è anche G.M, 47.enne originario di Rosarno e risiedente in Ticino "da almeno un anno, nella fascia di confine", secondo il colonnello della DIA Piergiorgio Samaja, contattato dal CdT Online.

Il 47.enne è stato arrestato nella notte fra il 4 e il 5 luglio in provincia di Pavia a bordo di un'auto recante targhe ticinesi e in compagnia di un 46.enne reggino pregiudicato. Come spiegatoci da Samaja, il 47.enne, finora incensurato, era "figura centrale dell'associazione e si occupava del traffico delle sostanze sulla tratta fra Lombardia, Lazio, Sicilia e Calabria". Le zone di spaccio in Lombardia erano Legnano e Rodano, e Casorate Primo nel Pavese.

L'uomo si trova ora in carcere a Pavia e l'ipotesi di reato nei suoi confronti è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacente, senza tuttavia l'aggravante della criminalità organizzata, benché siano documentati suoi rapporti con la famiglia Bellocco di Piana di Gioia Tauro e con la famiglia Pesce del suo paese natale, Rosarno.

L'arresto, ha affermato Samaja "è scattato in maniera improvvisa, perché dovevamo attendere che fosse in Italia ed evitare che tornasse in Svizzera. Fortunatamente, come abbiamo ottenuto i documenti per procedere, lui si trovava in Italia e siamo riusciti a fermarlo già nel Pavese. Per sicurezza avevamo anche allertato le frontiere, ma la misura non è poi stata necessaria".

Il 49.enne aveva interessi in Ticino? "Per quanto ci risulta si occupava dei suoi affari italiani. Si trovava in Svizzera solo per dormire al sicuro al di fuori dei nostri confini".

Al momento non è noto da dove provenissero gli stupefacenti che poi l'associazione piazzava sul mercato italiano. Gli inquirenti sono al lavoro in questo senso.

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