Locarno

Ora al PalaCinema anche l’orecchio ha la sua parte

Installato, grazie al CISA e con un investimento di 300 mila franchi, un nuovo impianto di postproduzione audio – L’apparecchiatura, all’avanguardia a livello europeo, potrà essere utilizzata sia dalla scuola sia da professionisti del settore
L’impianto di postproduzione audio è stato installato nella Sala 3 del PalaCinema e può essere spostato su un binario durante le normali proiezioni. ©CISA
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
27.08.2020 16:04

Seduti in platea non sempre vi prestiamo attenzione, ma anche i suoni – come, e a volte addirittura più, delle immagini – contribuiscono a farci vivere intensamente la storia raccontata da un film. Comprensibile dunque che nella fase che segue la registrazione del materiale sonoro, gli esperti del settore dedichino una certosina attenzione alla sua lavorazione. Per farlo servono apparecchiature sofisticate, che le nuove tecnologie hanno reso sempre più raffinate. Per sfruttarle al meglio spesso gli ingegneri del suono prediligono la possibilità di utilizzarle direttamente in una sala di proiezione. Nel luogo di fruizione finale del prodotto, insomma. E da oggi il PalaCinema di Locarno – caso raro non solo a livello svizzero, ma addirittura europeo – è in grado di offrire loro questa opportunità. Un’operazione dai molti significati, simbolici e concreti.

Un’eredità che viene dal Lux

L’iniziativa si deve al Conservatorio internazionale di scienze audiovisive (CISA), che – come ha chiarito durante la presentazione il direttore Domenico Lucchini – pensava da tempo all’operazione. «Addirittura – ha spiegato – da quando gestivamo ancora il cinema Lux di Massagno». L’idea ha attraversato il Monte Ceneri con la scuola ed è quindi approdata in piazza Castello a Locarno, divenendo infine realtà. Un obiettivo raggiunto – ed è, questo, un altro degli aspetti significativi – grazie a quella sorta di magia che aleggia sotto il tetto del PalaCinema: una costante sinergia fra i vari inquilini che sta davvero facendo della struttura un polo di interesse (nazionale e anche internazionale) per la formazione audiovisiva e per i professionisti della settima arte.

La disponibilità dei gestori

In questo caso l’impianto di post produzione ha visto la luce grazie alla collaborazione della PalaCinema (come ha sottolineato il direttore Roberto Pomari), ma anche di Enjoy Arena (società che gestisce le sale e la parte ristorazione), rappresentata da Mischa Lämmler. Quest’ultima è stata disposta a «sacrificare» sedici posti in sala per fare in modo che l’Avid s6 (questo il nome dell’attrezzatura, prodotta da una società specializzata statunitense) potesse essere installato nella posizione ideale. «Un’ideale collaborazione – ha chiosato Michele Dedini, presidente del CISA – fra pubblico e privato».

Cantone e Ente regionale

Vista la qualità dell’impianto – avanguardistico, come detto e come spiegato da Riccardo Brunner, responsabile dell’attrezzatura e della logistica del Conservatorio – l’operazione ha avuto un certo peso anche dal punto di vista finanziario: l’investimento si aggira sui 300 mila franchi. Sostegno concreto in tale ambito è venuto sia dal Cantone sia dall’Ente regionale per lo sviluppo del Locarnese e Valli. E a dimostrare che il santo vale la candela basta anche solo il nome del progettista dell’impianto: si tratta dell’ingegnere del suono romando François Musy, considerato uno dei migliori professionisti del settore a livello internazionale. Basti dire che è già stato più volte insignito di premi César e David di Donatello e che ha lavorato con registi del calibro Jean-Luc Godard e Jean-Jacques Annaud.

Console dai mille usi

Dal prossimo 7 settembre – giorno d’apertura dell’anno scolastico – la sofisticata console (che può essere spostata su un binario per non togliere visibilità durante le normali proiezioni cinematografiche) sarà a disposizione degli allievi del CISA. Ma non solo. L’operazione apre infatti numerose altre prospettive per il PalaCinema e per i suoi inquilini. La Ticino Film Commission (come ha sottolineato la responsabile, Nadia Dresti) è infatti pronta a pubblicizzare la novità. E (considerando che altri impianti del genere in Svizzera si trovano solo a Zurigo e Ginevra e che quello più vicino in Italia è situato a Roma) vi è da scommettere che molti professionisti del settore saranno pronti a venire sulle rive del Verbano per la lavorazione finale dell’audio dei loro film. Cogliendo magari anche l’occasione per effettuare da noi pure le riprese. Senza contare le mille altre possibilità. Gli addetti ai lavori stanno già sognando di convegni internazionali per addetti ai lavori o di workshop con i grandi ingegneri del suono durante il Locarno Festival.