Bellinzona

«Ora il fiume va verso la gente»: ma non ci saranno spiaggette

Entro fine mese le domande edilizie per la tappa più importante del parco fluviale: 51 milioni per rivoluzionare il tratto tra Sementina e Gudo: la fruizione avrà dei limiti e non sono previsti bar - Tra le opere anche l’interramento di due elettrodotti
Nel comparto «Boschetti» la seconda e più importante tappa del progetto: ecco come apparirà. ©CCFT
Simone Berti
05.04.2022 16:01

Le belle giornate primaverili che ci stanno accompagnando invitano a stare nella natura. Fiume compreso. E basta gettare uno sguardo alla golena e alle nuove insenature tra le piscine e la Torretta per capire come i bellinzonesi di ogni età abbiano un rapporto particolare con il corso d’acqua che attraversa la città. Quelle opere sono state inaugurate un anno fa. E hanno costituito un’anticipazione di ciò che verrà costruito entro il 2028 senza però portare - come vedremo - alla realizzazione di spiaggette attrezzate. Dopo il citato aperitivo, il Parco fluviale da 80 milioni di franchi, promosso da Città e Consorzio correzione fiume Ticino, si avvia infatti al piatto forte: la seconda tappa sarà quella del comparto Boschetti, indicativamente tra il ponte Sementina-Giubiasco e la parte nord di Gudo. Qui dal 2023 verranno spesi 51 milioni di franchi (per il 90% coperti da Cantone e soprattutto Confederazione) per fare diversi lavori che rivoluzioneranno la geografia del fiume così come è stata conosciuta dai nostri nonni ed è poi rimasta sotto ai nostri occhi fino ad oggi. Se un secolo fa si trattò di arginare un elemento visto come un nemico, ora si tratta di «farlo uscire» da quegli stessi limiti, in ciò che costituisce quindi un progetto dalla valenza storica. Una valenza sottolineata oggi a Palazzo delle Orsoline dal consigliere di Stato Claudio Zali nell’annunciare la pubblicazione delle domande di costruzione, prevista entro fine aprile. Secondo il direttore del Dipartimento del territorio si tratta del progetto di rinaturazione per antonomasia. Per il costo ingentissimo, per la sua ampiezza (si interviene su 6 chilometri), per il fatto che va a cambiare il volto della capitale ticinese.

Sicurezza idrica e ambiente

Nel complesso i tre obiettivi del progetto del Parco fluviale «Saleggi-Boschetti», a cui si lavora da anni, sono noti ma vanno ricordati. Anzitutto, il fatto che il fiume venga fatto fuoriscire dagli argini odierni non deve trarre in inganno. Si tratta infatti di garantire la sicurezza del territorio e la protezione contro le piene dal momento che l’alveo si è progressivamente eroso, causando il cedimento delle opere che lo contengono. Così facendo (ed è la seconda esigenza del progetto) si permette una valorizzazione ambientale e paesaggistica, favorendo il mondo animale e quindi la biodiversità. Terza e ultima esigenza, ma non per ordine d’importanza, la fruibilità del fiume da parte della cittadinanza. Il corso d’acqua non sarà più un elemento divisorio bensì di aggregazione, ha sottolineato il vicesindaco di Bellinzona Simone Gianini secondo cui siamo di fronte ad uno dei progetti strategici della Città del futuro al pari della biomedicina e del quartiere delle Officine. La gente sarà insomma spinta a frequentare questi luoghi, come per altro ha già dimostrato di voler fare in zona Torretta.

Gli interventi nel dettaglio

Ma cosa si farà, esattamente? Come spiegherà anche un flyer in arrivo a breve in tutte le case, a cui si aggiunge il sito www.ilmiofiume.ch, la seconda tappa di quello che ad oggi è il più importante intervento di rinaturazione in Ticino prevede l’allargamento dell’alveo ed in particolare la realizzazione di lanche sulla sponda destra tra Sementina e Gudo e conche sulla sponda sinistra all’altezza del quartiere di Giubiasco; una pozza multifunzionale nei pressi del Centro sportivo di Sementina con funzione antincendio; un ponte faunistico sopra la strada cantonale tra Sementina e Gudo (con la realizzazione di una sorta di tunnel); e infine la rinaturazione di tre riali e della loro zona di confluenza con il fiume Ticino in zona Progero a Gudo. Un elemento di non poco conto in questa seconda tappa è costituito dallo spostamento e l’interramento, dal 2024, di due tratte di elettrodotti aerei che corrono parallelamente al fiume (quello ad alta tensione dell’Azienda elettrica ticinese) e lo attraversano perpendicolarmente (la linea di media tensione dell’Azienda multiservizi Bellinzona). Si tratta di interventi per complessivi 7 milioni di franchi circa.

I prossimi passi e le tappe

Entro fine aprile, come detto, verranno pubblicate le domande di costruzione e firmati i messaggi da parte del Consiglio di Stato e del Municipio di Bellinzona all’attenzione dei rispettivi Legislativi per la richiesta dei crediti di finanziamento. I lavori veri e propri dovrebbero poi iniziare nell’autunno del 2023 per proseguire sull’arco di circa 5 anni. In contemporanea continuerà la progettazione della terza ed ultima tappa del maxi-progetto, quella prevista nel comparto Saleggi, all’altezza di Giubiasco, dove si punterà molto sulla fruizione: qui i lavori inizieranno solo verso il 2025. Tutti questi interventi, è stato spiegato, rientrano nella politica nazionale in tema di rivitalizzazione dei corsi d’acqua, già sperimentata con successo in Ticino, si pensi alla foce del Cassarate, sia in Svizzera, come golena della Limmat alla periferia di Zurigo.

Quale tipo di fruizione?

Ma quale sarà il tipo di fruizione? Quali le attrattive? Ci saranno spacci o piccoli bar? La risposta è no, ci hanno spiegato i tecnici che lavorano al progetto. Non si va insomma verso nuove spiaggette come quella di Arbedo. Questo anche per tutelare il carattere ambientale dei luoghi in cui si interverrà, soprattutto in zona Boschetti, dove vi saranno dei percorsi da seguire. Rispettando le regole, la popolazione potrà comunque organizzarsi liberamente per passare del tempo in compagnia come avviene già alla Torretta.

Tra le opere previste un ponte faunistico in zona Progero a Gudo, dove la strada passerà in un breve tunnel. ©CCFT
Tra le opere previste un ponte faunistico in zona Progero a Gudo, dove la strada passerà in un breve tunnel. ©CCFT