Maroggia

Ora tocca abbattere i 6 metri di muro pericolante

L’incendio del mulino è stato domato ma le macerie non danno ancora tregua ai pompieri che aspettano il via libera della Scientifica per attivare lo scavatore - Si spera nella ripresa delle corse della ferrovia per le 15 di oggi
© CdT/Gabriele Putzu
Chiara NacaroglueMarija Miladinovic
24.11.2020 12:00

I treni, per il momento, non possono ancora passare nella zona del Basso Ceresio. Considerata la vicinanza con la parete, ancora pericolante e non ancora del tutto crollata, di quel poco che resta del mulino di Maroggia dopo l’incendio di ieri, il passaggio dei treni è stato interrotto per motivi di sicurezza. Il fuoco è spento e la situazione è ora sotto controllo grazie al lavoro dei Corpi dei pompieri di Lugano, Melano e Mendrisio, così come il treno di spegnimento di Melide (mentre quello di Biasca è rientrato) che sono ancora all’opera sul posto e che sperano di riuscire a riaprire il traffico su rotaia nel pomeriggio, limitando così, per quanto possibile i disagi viari che si stanno verificando sulle strade che collegano Mendrisiotto e Luganese.

Ancora sei metri di parete da abbattere

«Aspettiamo il via libera della Polizia scientifica, dopo di che inizieremo con uno scavatore a rompere le parti più pericolanti della parete che è rimasta in bilico per dare la possibilità al più presto possibile alle ferrovie di riaprire la tratta», ci ha spiegato stamattina il comandante dei pompieri di Lugano Federico Sala. «Con le due autoscale piazzate, nel corso di tutta la notte, noi pompieri abbiamo continuato a bagnare le molte macerie in quanto, non potendo entrare, c’era il pericolo che persistesse qualche focolaio all’interno. È stato un lavoro certosino per colpire ogni fiamma ancora in vita».

Si spera di riaprire la ferrovia attorno alle 15

A dover essere abbattute perché pericolanti, ci ha ancora spiegato Sala, sono i primi 6 metri della parete a partire dall’alto verso il basso, che verranno fatti crollare piano piano, evitando che i blocchi finiscano sulle rotaie. «Lo scavatore si sta preparando, appena otteniamo l’ok della Scientifica, ci mettiamo all’opera. I lavori dovrebbero durare un paio d’ore e, se tutto va come speriamo, una tratta ferroviaria dovrebbe tornare funzionante per le 15». La Polizia scientifica non finirà tuttavia oggi il proprio lavoro: considerata la vastità dell’incendio, le verifiche del caso per terminare la messa in sicurezza della zona potrebbero andare avanti anche nei prossimi giorni, ci spiega ancora il comandante. «La messa in sicurezza principale verrà fatta con l’abbattimento di questo muro, dopo di che, quando si potrà accedere all’interno ci sarà ulteriore lavoro da fare».

Per i pompieri non è finita

I pompieri impiegati ieri sono stati una settantina, mentre oggi ne sono ancora attivi sul posto una ventina dei vari Corpi di vigili del fuoco. «Andremo avanti oggi, stanotte e abbiamo preventivato di dover lavorare anche domani», ha concluso Sala.

Ancora disagi alla circolazione

Gli abitanti inizialmente evacuati da alcuni stabili vicini alla zona del rogo sono potuti rientrare nelle loro abitazioni già in serata. Lo fa sapere la Polizia cantonale, spiegando però che sono ancora da prevedere disagi alla circolazione, in particolare nei pressi di via Ai Molini, che resta chiusa al traffico. Gli accertamenti volti a stabilire l'esatta dinamica dei fatti proseguono.

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