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Orticola Bassi: Salsa rossa dal cuore del Ticino

La società fondata a Sant’Antonino nel 1986 coltiva verdure investendo molto nell’economia circolare. Il fiore all’occhiello è la passata di pomodoro - Fra i progetti anche un allevamento per 18 mila galline
L’imprenditore Christian Bassi nelle serre dell’orticola a Sant’Antonino (Foto Zocchetti)
Erica Lanzi
17.04.2019 06:00

In ettari, tonnellate o percentuali di fatturato: comunque lo si voglia misurare, sapevate che il pomodoro è il re degli ortaggi coltivati in Ticino e che il Cantone è un importante produttore a livello nazionale? La maggior parte delle coltivazioni proviene dalle orticole del Piano di Magadino, che esportano poi circa il 70% della merce Oltralpe tramite l’intermediazione della TIOR di Cadenazzo.

Tuttavia il sole e le temperature più miti della nostra Sonnenstube non bastano a garantire un approvvigionamento regolare ed «estetico» tutto l’anno. Perchè diciamolo, quando si mangia, l’öcc arriva prima che il böcc, e al supermercato una melanzana un po’ graffiata viene velocemente scartata dall’occhio attento delle signore. Le società orticole nostrane si ingegnano quindi ad implementare strategie innovative per garantire prodotti sani e sostenibili sulle nostre tavole. Tanto, che a guardar bene, a volte la regionalità diventa più verde di quanto si pensi.

Tra queste realtà, vi presentiamo la quarta azienda finalista per lo Swiss Venture Club, l’Orticola Bassi SA di Sant’Antonino guidata da Christian Bassi con il supporto della moglie Silvia. Lui in quanto ad amore per la terra è figlio d’arte: l’Orticola era nata nel 1986 dalla passione del papà Marco Bassi, che è anche albergatore. Nel 2009 Christian ha deciso di affiancarlo nella conduzione aziendale per poi passare definitivamente alla guida tre anni fa. La sfida c’è: oggi l’Orticola Bassi è una realtà agricola tra le più grandi del Cantone. Coltiva circa 70 ettari di terreno di cui 6 coperti da serre o tunnel. La coltivazione, effettuata da una squadra che oscilla tra le 20 e le 60 persone, include una ventina di ortaggi, oltre a quattro varietà di pomodoro e i mirtilli. In più con gli anni le attività si sono diversificate anche grazie a qualche acquisizione: sono arrivate ad esempio la produzione di tappeti erbosi, un agriturismo, e una piccola produzione bio.

Christian Bassi ha 30 anni e le idee chiare: «Da sempre l’atout dell’orto ticinese è la precocità che consente agli ortaggi di arrivare sui mercati prima di quelli dei concorrenti. Ma coi capricci del clima e la diffusione delle colture sotto vetro, questo vantaggio si assottiglia di anno in anno». Inoltre, aggiunge, il metodo di produzione è cambiato drasticamente. Una volta si immetteva sul mercato ciò che si era prodotto secondo la stagione. Oggi la grossa distribuzione impone una rigida pianificazione delle forniture. Questo inevitabilmente impone investimenti in alte tecnologie per affrontare la concorrenza e proporre un prodotto di qualità coi costi contenuti.

Oggi nelle serre dell’Orticola Bassi si producono principalmente piantine di pomodoro; la tecnologia ha permesso di automatizzare la maggior parte dei processi e di coltivare le piante per un periodo prolungato da gennaio fino a dicembre. Ma soprattutto l’impatto ambientale è minore rispetto al passato grazie ad una progettazione ingegneristica all’avanguardia, sia in termini di riscaldamento (teleriscaldamento con calore in esubero dell’inceneritore di Giubiasco) sia d’irrigazione, con cui si limitano sprechi e inquinamenti. La lotta biologica dei parassiti viene invece effettuata utilizzando degli insetti utili. «Non è solo una questione di nuovi standard di mercato. Amo profondamente la natura, in più da papà mi chiedo che tipo di eredità voglio lasciare ai miei figli», sottolinea Christian.

Ad esempio, nella produzione orticola, come natura vuole non tutte le ciambelle sono fatte con lo stampino: sulla produzione totale c’è una parte di carote storte, patate deformi o pomodori con qualche ammaccatura che vengono scartati. E proprio così, dall’idea di trovare una destinazione ai pomodori eliminati, nel 2010 è nata la passata di pomodoro. Oggi è un po’ il fiore all’occhiello dell’Orticola Bassi, anche perchè è una salsa naturale «nostrana» al 100% . «Era una scommessa, certo, ma sul mercato mancava un prodotto simile e in più è una soluzione che avvantaggia tutti», sorride Christian. Il ragionamento è proseguito. Per valorizzare gli scarti dell’agricoltura nel 2010 è stato costruito il primo impianto Biogas in Ticino, cioè il primo impianto ticinese di gas metano. L’impianto genera elettricità che poi viene immessa nella rete e copre il fabbisogno di 600 economie domestiche. In più, spiega Christian, dalla fermentazione degli scarti si ottiene il digestato, cioè un concime ricco di sostanze nutritive naturali che viene utilizzato dalle aziende agricole in sostituzione ai concimi chimici. Ma l’Orticola Bassi non si è fermata certo qui nella sua evoluzione in «azienda circolare». Piano piano su tutti i tetti dei magazzini sono comparsi gli impianti fotovoltaici dove vengono prodotti circa 400kw pic di energia rinnovabile. Nel 2015 poi è stata fondata la Bio Recycling per raccogliere gli scarti umidi da tutto il Cantone, che a loro volta vengono trasformati attraverso l’impianto biogas.

E in tutto questo, come si inserisce uno degli ultimi progetti dell’Orticola Bassi, cioè quello di costruire un allevamento di galline con 18.000 capi? «L’idea è nata perchè in tutta la Svizzera c’è una grossa mancanza di uova, di conseguenza una percentuale rilevante viene importata», spiega Christian. Questo perchè nel 1992 la Svizzera ha introdotto il divieto di allevare galline in batteria, e al contempo da allora la domanda è aumentata costantemente. «In più - aggiunge - dato che il progetto riguarda un terreno vicino alla Biogas, sarebbe facile poi trasportare anche la nostra pollina per la trasformazione in gas metano». Il progetto però è ancora in fase di incubazione burocratica. «Al momento abbiamo dovuto limitarci alla produzione di uova con 1.200 galline ovaiole in una stalla mobile. Speriamo di arrivare presto alla piena realizzazione di questa sfida».