Palazzine fantasma, l’inchiesta si allarga

Chiasso, Neggio e Fortaleza (Brasile). È questa la triangolazione che si è creata in un’inchiesta che sta coordinando il procuratore pubblico Andrea Gianini. Lavoro degli inquirenti di cui avevamo già riferito negli scorsi mesi, ma limitatamente a quello che stava succedendo attorno alla Corte del Sole di Chiasso, un immobile che si affaccia sulle rotonde di largo Kennedy. Ora, stando a quanto abbiamo appreso, l’inchiesta si è allargata e coinvolge anche delle palazzine a Neggio, nel Malcantone. Il tutto inserito in un contesto dove sarebbero state presentate almeno quattro denunce e – almeno a questo stadio dell’inchiesta – parrebbe prospettarsi un’articolata serie di reati di natura finanziaria. Per intenderci: dalla possibile truffa alla bancarotta fraudolenta, senza dimenticare l’appropriazione indebita e la falsità in documenti.
Dalla Corte del Sole...
Negli scorsi mesi (vedi CdT del 3 dicembre 2024 e del 26 marzo 2025) aveva parlato di ciò che stava accadendo alla Corte del Sole di Chiasso. Un immobile composto da diversi appartamenti, la maggior parte dei quali riconducibili a due società. Spazi abitativi che, a seguito di un sopralluogo da parte dei tecnici della cittadina, erano stati dichiarati inagibili. In sostanza era stata tolta l’abitabilità all’intero edificio, salvo un paio appartamenti di proprietà di terze persone. Nel decretare l’inabitabilità, il Municipio di Chiasso ha appurato, ad esempio, che diversi appartamenti presentano gravi problemi di umidità, di disordine generale e di insufficiente sicurezza per gli occupanti. Inoltre mancavano riscaldamento e acqua sanitaria. Carenze che, di riflesso, hanno chiamato in causa anche il precedente amministratore del condominio, un avvocato della regione, il quale è stato ascoltato dalla Procura e che, attualmente, risulta essere indagato per amministrazione infedele.
...alle palazzine di Neggio
Oltre alla Corte del Sole, però, c’è dell’altro. Stando a nostre informazioni le attenzioni degli inquirenti – anche in questo caso a seguito di una denuncia – si sarebbero concentrate su tre palazzine in costruzione nel Comune di Neggio. Gli immobili, stando a quanto abbiamo potuto appurare, non sarebbero mai stati ultimati e si troverebbero in stato di abbandono. Nell’attesa, insomma, che i lavori possano riprendere. Ma come detto, v’è anche un’inchiesta in corso. Dietro all’operazione immobiliare ci sarebbero – con ruoli differenti – diverse società. Due di queste, in particolare, farebbero capo alla persona già accostata alle società dietro il condominio di Chiasso. Gli inquirenti, in questo caso, stanno scandagliando la contabilità e verificando le fatture. Sotto la lente vi sarebbe ad esempio il pagamento di oltre 200.000 franchi per l’acquisto di materiale edile di cui non è stata rinvenuta traccia.
L’interrogatorio in Brasile
Detto di Chiasso e Neggio, c’è anche un po’ di Brasile in questa vicenda. La persona al centro dell’inchiesta, riconducibile alle società a monte delle operazioni immobiliari, è un cittadino italiano che da tempo risiede in Brasile. Sul suo conto, va detto, vale la presunzione d’innocenza. Nel corso del mese di giugno il procuratore pubblico Andrea Gianini è riuscito sentirlo, in qualità di imputato, tramite rogatoria. Un interrogatorio avvenuto «a distanza», tramite l’applicazione Zoom, alla presenza – sia al di qua che al di la dell’oceano – di diversi avvocati. Oltre alle contestazioni puntuali – frutto del lavoro svolto a seguito di quattro denunce (una anche dell’Ufficio dei fallimenti di Mendrisio) – la Procura ha chiesto lumi su una serie di società, nel quale l’imputato figurava come amministratore unico e gerente, fallite nel corso degli ultimi anni. Infine, i crediti concessi dalle banche. Anche in questo caso l’inchiesta sta ricostruendo i flussi di denaro e, in tal senso, alcuni istituti bancari sono stati sentiti in qualità di persone informate sui fatti.