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Paparini in cerca di compagnia: il raggiro che corre sui social

Si autodefiniscono «sugar daddy» e contattano giovani ragazze offrendo soldi e assistenza economica in cambio di amicizia e regali costosi – Le testimonianze: «Riceviamo messaggi di questo tipo quasi ogni giorno»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
16.09.2022 06:00

I messaggi sono di questo tipo: «Ciao cara, mi piacerebbe molto essere il tuo sugar daddy. Ti aiuterò con i tuoi problemi economici, ti vizierò con regali costosi, ti manderò assegni e ti tratterò come una regina. Rispondimi se sei interessata, dolcezza». Oppure: «Ciao cara! Ti serve un sugar daddy che paghi 3.000 dollari per la tua compagnia e che si prenda cura settimanalmente delle tue fatture? Rispondimi se sei interessata». A inviarli, rigorosamente in inglese, sono uomini di mezza età, dall’aspetto curato ed elegante. A riceverli, sui propri profili social, sono giovani, adolescenti o poco più. A segnalarcelo sono state alcune ragazze del Mendrisiotto, che recentemente si sono viste recapitare messaggi di questo tipo con cadenza quasi quotidiana.

Ce lo raccontano con il sorriso. E con la tranquillità di chi non ha mai dato seguito a queste richieste. «Le leggiamo, ci facciamo una risata e cancelliamo al volo», ci dicono, consapevoli che si tratti di un tentativo di truffa.

Le somme promesse sono tuttavia notevoli. E il rischio di farsi tentare è reale. C’è chi promette anche 7.000 dollari a settimana. I messaggi che ci vengono mostrati sono tutti diversi tra loro, ma propongono lo stesso «baratto» di fondo: ciò che si chiede alle ragazze in cambio di soldi e assistenza economica sono «compagnia» e «amicizia». C’è anche chi precisa di non volere «una relazione», ma aggiunge di preferire «mamme single» e «studentesse bisognose». Di relazione «intima» non si parla mai apertamente, anche se è quasi implicita quando si utilizza l’espressione sugar daddy. Il termine fa riferimento al sugar dating, vale a dire incontri reciprocamente vantaggiosi, senza limiti definiti.

"Truffatori, non paparini"

Siamo di fronte a un fenomeno emergente alle nostre latitudini? Per capirlo abbiamo girato la domanda alla polizia cantonale, che per prima cosa sottolinea di non aver ricevuto segnalazioni specifiche in merito a questi comportamenti. «La truffa però è conosciuta – precisa il servizio stampa della Cantonale –. Il modus operandi è il seguente: La vittima viene contattata sui social dal truffatore che, in questo caso, si finge un sugar daddy (persona benestante tra i 50 e i 70 anni che desidera condividere le sue esperienze, come anche la sua economia, con una persona più giovane che gli presti particolare attenzione), disposto a pagarle le bollette o a comprarle beni costosi. Prima di poter inviare un pagamento il truffatore chiede però alla vittima di inviargli del denaro per verificare l’account della piattaforma di pagamento digitale da lei usata. Dopodiché si impossessa del denaro inviato e sparisce».

I consigli della polizia

Se si ricevono messaggi di questo tipo la prima cosa da non fare è rispondere. «Non rispondete a messaggi di persone che non conoscete – consiglia la polizia –. Se avete dubbi, controllate il profilo del mittente per vedere se c’è qualcosa di sospetto. Ignorate i messaggi che promettono denaro e non fornite i vostri dati personali a sconosciuti. Incrementate il livello di sicurezza degli applicativi di pagamento con l’attivazione della doppia autenticazione».

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