Parc Adula, parte la consultazione

La "Charta" del progetto per un nuovo parco nazionale in consultazione dal 9 novembre nei 17 Comuni coinvolti tra Ticino e Grigioni
Per i destini del progetto sarà importante l’adesione dei Comuni ubicati nella cosiddetta «Zona centrale», in primis Blenio. Voto popolare nel 2016
Red. Online
27.10.2015 19:30

BELLINZONA - «Non ci illudiamo che tutti siano contenti, ma siamo convinti di aver fatto il possibile per raggiungere il consenso più ampio in tutte le regioni coinvolte: Blenio, Mesolcina, Calanca, Surselva e Viamala». Promotore della prima ora del Parc Adula e presidente, il calanchino Fabrizio Keller si è espresso così ieri in conferenza stampa a Bellinzona dopo la consegna del progetto ai 17 comuni coinvolti, dove il «malloppo» di quasi 400 pagine sarà consultabile dal prossimo 9 novembre al 1. febbraio 2016, con possibilità di presentare osservazioni da parte di enti e cittadini. Si tratta della «Charta» del Parc Adula, una sorta di costituzione che spiega obiettivi, campi di attività e filosofia di quello che potrebbe diventare il nuovo parco nazionale elvetico, se la popolazione coinvolta dirà sì nella votazione che dovrebbe tenersi a giugno o, in alternativa, ottobre 2016. In questi anni i promotori hanno incontrato gli oppositori all'iniziativa che temevano di perdere qualche diritto a causa dei divieti che verranno introdotti nella cosiddetta «zona nucleo» del parco, quella naturalisticamente più ricca e quindi degna di protezione, le cui ferree regole sono ora pure in publicazione. Con i cacciatori, in primis, ma anche i Patriziati e i gestori delle capanne e degli alpi «abbiamo cercato compromessi e soluzioni che potessero essere accettate», ha sottolineato il presidente dell'Associazione Parc Adula. Ora tutto è nelle mani delle realtà locali. Potranno fare le loro osservazioni e proporre correttivi. Poi il verdetto inappellabile spetterà alle urne, dove sarà indispensabile l'adesione di quelle realtà più centrali del progetto, ad esempio il Comune di Blenio in cui l'esito del voto è incerto. Prima saranno anche proposte sette serate informative. Per la parte italofona si terranno a Olivone (18 novembre), Mesocco (19) e Rossa (20).

Per i primi 4 anni 15,4 milioni

Del Parc Adula si parla da 15 anni. Molto il lavoro svolto. Ora i frutti sono nero su bianco. Cinque i campi d'attività che si intende sviluppare nel periodo 2016-2019, i primi anni di vita del parco: salvaguardia e promozione della biodiversità e del paesaggio; promozione dell'utilizzazione sostenibile delle risorse; sensibilizzazione, educazione ambientale e svago; ricerca e monitoraggio; gestione, comunicazione e gestione territoriale. Ciò che appare molto teorico ha delle basi concrete all'interno del voluminoso dossier,  hanno garantito i promotori. Lo testimoniano gli oltre 100 progetti locali che il Parc Adula ha sostenuto in questi anni. L'attività rispecchierà queste iniziative fregiandosi anche di un marchio, quello di Parco nazionale, che dovrebbe essere di forte richiamo a livello commerciale e turistico. Per realizzare il tutto nei primi quattro anni i 18 collaboratori avranno a disposizione 15,4 milioni di franchi. Berna dovrebbe esprimersi presto sul contributo suddiviso tra la Confederazione stessa (60%), i Cantoni (20%), Comuni e sponsor (20%). Dopo la fine dei sussidi federali LIM, secondo Fabrizio Keller «si tratta dell'unica vera possibilità di sviluppo per regioni come la nostra».