Parcheggi selvaggi al campo? «No, ci sono le agevolazioni»

Come mai nel parcheggio del Centro sportivo dell’Adorna a Mendrisio – malgrado non si stia allenando nessuno sui campi da calcio – ci sono così tante auto parcheggiate? In aggiunta: come mai recano quasi tutte la targa italiana? Una domanda per certi versi legittima, soprattutto perché una decina d’anni fa era stata lanciata, sul territorio, un’offensiva contro i parcheggi selvaggi. Dunque, siamo di fronte a un possibile abuso? Ebbene, niente di tutto ciò. Giovedì mattina, nell’area dei parcheggi del Centro sportivo appena citato, erano presenti ventisei veicoli con targhe italiane. Tutto in regola, tutto autorizzato e possibile. Già, perché dal 2016 a Mendrisio è in vigore l’Ordinanza municipale concernente le agevolazioni di parcheggio concesse nei posteggi a uso pubblico limitato, volta – si legge – a «promuovere azioni intese a proteggere i cittadini dal degrado ambientale». In parole povere, durante i giorni lavorativi, viene concessa l’autorizzazione a lasciare la propria auto in parcheggi normalmente utilizzati la sera o nei fine settimana (come nel caso di un centro sportivo).
«Ci muoviamo in applicazione di un’ordinanza municipale – conferma il capodicastero Sicurezza e prossimità Samuel Maffi – a favore di dipendenti e studenti che lavorano e studiano a Mendrisio». E avendo il permesso di parcheggiare il proprio veicolo solo nei giorni feriali, «non vanno ad intralciare l’attività serale o dei weekend». Nessun abuso, anche perché «Mendrisio, nella lotta ai parcheggi selvaggi e abusivi, è stato anche un po’ un precursore». Per ottenere il contrassegno, oltre a dimostrare l’effettiva necessità, va pagata una tassa annuale. Uno strumento che, effettivamente, viene utilizzato. «Per quel che concerne gli stalli del Centro sportivo dell’Adorna potremmo concedere sino a 65 agevolazioni. Al momento abbiamo autorizzato il parcheggio di 58 veicoli» e di questi 32 sono riconducibili a targhe italiane. Si tratta, in questo caso, «di studenti che frequentano la scuola ubicata a Casvegno (la Scuola cantonale degli operatori sociali, ndr) e di dipendenti di una ditta che opera a Genestrerio». Una situazione pressoché identica si presenta al campo sportivo del quartiere di Rancate. Lì, in via San Giovanni, sono state rilasciate 8 autorizzazioni: «Sono tutte a favore di dipendenti della casa di riposo S.F.S. Cabrini» conclude il capodicastero.