Maroggia

Parco dell'ex Don Bosco: il futuro è dietro l'angolo

Dopo quattro anni e oltre una dozzina di ricorsi la variante di Piano regolatore della pregiata area verde è pronta per essere evasa – Riempirà il vuoto pianificatorio e metterà nero su bianco se e cosa potrà essere edificato
© CdT/Chiara Zocchetti
Valentina Coda
13.04.2024 06:00

Variante di adeguamento formale del Piano regolatore alla Legge sullo sviluppo territoriale con alcune modifiche di merito. Dodicimila metri quadrati di terreno sono appesi a questo tecnicismo, che tra pochi mesi metterà nero su bianco quale indirizzo pianificatorio dovrà prendere il parco dell’ex Collegio Don Bosco di Maroggia, una delle ultime aree ancora inedificate affacciate sul Ceresio.

Un terreno di pregio caratterizzato da un vuoto nel Piano regolatore e fortemente conteso tra i proprietari, che vorrebbero fare i propri interessi privati, e il Comune, che vorrebbe restituirlo ai cittadini, adibirlo a parco pubblico e costruirci una scuola dell’infanzia. Intanto, il progetto di variante proposto dal Municipio nel 2020 – e avallato dal Consiglio comunale – è bloccato da quattro anni negli uffici cantonali preposti perché (anche) bersagliato da oltre una dozzina di ricorsi. Stando a nostre informazioni, il dossier dovrebbe venire evaso verosimilmente entro l’estate.

Iter travagliato

La storia che ruota attorno a quest’area è complessa e macchinosa, caratterizzata da passaggi di proprietà, diverse varianti di Piano regolatore allestite e poi bocciate, sentenze di tribunali e ricorsi. Breve inciso: l’istituto Don Bosco di Maroggia è l’erede dell’Istituto internazionale femminile creato da Romeo Manzoni nell’ottobre del 1878 e ceduto ai salesiani nel 1905. Questi ultimi diressero il collegio per oltre novant’anni (croce e delizia per migliaia di momò e luganesi che lo frequentarono, ndr). Poi, nel giugno del 2000, l’istituto scolastico chiuse i battenti e passò di mano, unitamente al terreno adiacente. Il nuovo proprietario acquistò lo stabile (oggi ci sono appartamenti e uffici) e ottenne un diritto di compera sul terreno che, beninteso, non è mai stato edificato. La società proprietaria mise sul tavolo due progetti: il primo, collocarci una casa medicalizzata per anziani. Il secondo, costruire una scuola internazionale. Per quest’ultima, venne fatta una domanda di costruzione preliminare, ma dopo vari ricorsi l’idea venne bocciata dal Tribunale cantonale amministrativo. Passiamo ora alle intenzioni del Comune. Nel 2012 l’allora Consiglio comunale di Maroggia approvò una variante con l’idea di costruirci edifici a scopo scolastico e/o una casa per anziani. Il Consiglio di Stato, però, non diede seguito all’assetto pianificatorio perché ritenuto lacunoso e in contrasto con gli obiettivi di tutela del parco. Il Cantone decise così di inserire un vuoto nel Piano regolatore in attesa che l’Esecutivo rifacesse i compiti. Compiti che si sono tradotti, nel 2020, in una nuova variante che tratteggiava la volontà di aprire l’area al pubblico e costruire una nuova scuola dell’infanzia vicino al vecchio muro che divideva Villa Clara. Da quel momento sono stati inoltrati oltre una dozzina di ricorsi – rallentando de facto tutto l’iter –, che vertevano principalmente sul fatto che l’asilo, su quell’area, non doveva essere costruito, piuttosto sarebbe stato meglio pensare a un’altra zona, come ad esempio l’area dietro il comparto Al Parco. «Non abbiamo altri terreni comunali edificabili a Maroggia dove collocare l’asilo», ci ha risposto il sindaco di Val Mara, Jean Claude Binaghi.

Di valutazioni e dettagli

Il Comune, anni fa, aveva fatto una valutazione sul valore del terreno per eventualmente acquistarlo. Valutazione, però, considerata dai proprietari del fondo troppo bassa rispetto al prezzo d’acquisto. «Se il Comune ci desse quello che abbiamo speso (circa 6 milioni), siamo d’accordo a cederlo», spiega l’imprenditore Angelo Gilardoni, che nonostante i suoi progetti siano stati «congelati» per via del vuoto pianificatorio, ha ancora intenzione di costruire, «sempre in funzione del PR, ovviamente». Ma al netto di tutto, cosa c’è scritto nell’incarto dell’ultima variante allestita dal Municipio? Oltre ad aprire al pubblico il parco e, nel contempo, dare continuità alla passeggiata a lago tra il porto e il sagrato della chiesa parrocchiale, si vorrebbe edificare un asilo, strutture di supporto al parco e una sala multiuso. Nel dettaglio, a est fino al muro di cinta esistente verrebbero collocate le strutture di servizio, mentre a ovest fino alla fascia di protezione riva lago l’asilo.

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