Parco fluviale accessibile a tutti

L’obiettivo principale rimane la sistemazione idraulica del fiume Ticino. Ma il progetto plurimilionario del Parco fluviale vuole anche ridare al corso d’acqua che attraversa 11 dei 13 quartiere della Città di Bellinzona la sua funzione attrattiva di svago per la popolazione. Funzione che deve svolgere a favore di tutti, anche delle persone con mobilità ridotta. «Siamo in contatto stretto con l’associazione Inclusione andicap Ticino e con persone disabili che ci rendono attenti sulla necessità di rendere accessibili anche alle persone con difficoltà i luoghi di svago» rileva il vicesindaco Simone Gianini, capodicastero Territorio e mobilità. Il Parco fluviale non fa evidentemente eccezione, tanto che il Municipio cittadino ha dato mandato ad un architetto paesaggista di eseguire uno studio di fattibilità con l’obiettivo di individuare un percorso presso la golena del fiume Ticino che permetta l’accesso anche a persone con difficoltà motorie.
Molteplici finalità
Percorso che, si legge nella risposta dell’Esecutivo cittadino all’interrogazione del consigliere comunale PLR Fabio Briccola, oltre all’obiettivo dell’accesso ne dovrà perseguire altri, come quello di far percepire l’acqua in un ambito urbano, connettere le due passerelle ciclopedonali (quella esistente tra la zona delle Semine e Monte Carasso e quella in corso di realizzazione nella zona del ponte della Torretta) e gettare le basi per un collegamento privilegiato in golena. «Si dovrà tenere conto della zona naturalistica nella quale andrebbe ad inserirsi un simile percorso e della necessità di garantire la massima sicurezza per i potenziali fruitori. Ad ogni modo, quello che si potrà realizzare lo realizzeremo. Attendiamo dunque i risultati dello studio di fattibilità per decidere come procedere» aggiunge Gianini.
Prima tappa condotta in porto
La creazione di un percorso pedonale privilegiato lungo la golena è complementare rispetto al progetto, decisamente più ampio, di rivitalizzazione completa del fiume Ticino tra la zona del Centro sportivo di Bellinzona e il quartiere di Gudo e poi a tendere, sul lungo termine, anche sino ai quartieri a nord del centro urbano. Un progetto il cui primo assaggio, riguardante il comparto della Torretta, è stato portato a termine la scorsa primavera: in 110 giorni di lavoro sono stati spostati 30.000 metri cubi di materiale, utilizzate 10.000 tonnellate di blocchi di pietra per il riposizionamento degli argini e messe a dimora 80 nuove piante. Il tutto per una spesa di 1,8 milioni di franchi. Una sorta di aperitivo dei lavori che verranno eseguiti nei prossimi anni. Nel complesso la creazione del parco fluviale prevede infatti un investimento di poco inferiore agli 80 milioni di franchi, coperto nella misura dell’85% da Confederazione e Cantone e per il resto dal Consorzio correzione fiume Ticino e dal Comune che sono i promotori del mega progetto di rivitalizzazione del fiume Ticino che persegue nel contempo l’obiettivo di restituirlo quale zona di svago alla popolazione.
Isolotti di sabbia e ghiaia
La prossima tappa del progetto plurimilionario sarà quella del comparto Boschetti a Gudo. «I piani sono praticamente pronti e la loro pubblicazione dovrebbe avvenire a cavallo della fine dell’anno» spiega Simone Gianini. Anche in questo caso, gli interventi mirano ad offrire maggiore sicurezza al territorio e a ridare dinamicità al fiume, ricostituendo per quanto possibile un tracciato naturale, migliorando la qualità ecologica dell’area, ricreando una successione di ambienti diversificati e allo stesso tempo migliorando la connessione trasversale dal fiume alle aree golenali. Nel concreto, per quanto riguarda il comparto Boschetti, si prevede l’allargamento del letto del fiume per contrastare il costante abbassamento dell’alveo e ridurre i rischi di esondazione legati alle piene. Con la creazione di isolotti costituiti da banchi di sabbia e ghiaia, verrà inoltre creato un habitat ideale per la fauna ittica.
Un comparto delicato
Richiede invece un po’ più di tempo l’elaborazione dei piani relativi al secondo grande comparto interessato dal progetto del parco fluviale, ovvero quello denominato Saleggi. «Devono infatti essere armonizzati con quelli di altri progetti in fase di elaborazione, su tutti quello del nuovo ospedale per il quale sono iniziati i lavori preparatori per la progettazione» spiega ancora il capodicastero Territorio e mobilità della Città di Bellinzona. Ad ogni buon conto, in quel comparto sono previste aree che consentiranno di riavvicinare la città al suo fiume tramite la costruzione di passerelle, di piattaforme e di rampe di accesso alle acque. All’altezza dei quartieri di Sementina e Monte Carasso verrà posata una passerella in legno che attraverserà un’area naturale protetta ricollegandosi alle infrastrutture esistenti e al sottostante comparto Boschetti. La passerella guiderà i visitatori lungo il percorso rendendo la zona fruibile e preservando nel contempo la natura. Verrà inoltre realizzato un belvedere che permetterà di ammirare il paesaggio nel pieno rispetto della natura. Nell’area è previsto anche un nuovo ponte per attraversare il riale Sementina e il consolidamento delle fondazioni del ponte autostradale.