Passaggio di consegne per l’Ordine degli avvocati

Passaggio di consegne, oggi a Mendrisio, durante l’assemblea generale ordinaria dell’Ordine degli avvocati (OATI). Il presidente uscente, Andrea Lenzin, ha infatti passato il testimone a Ivan Paparelli per il biennio 2025-2027. Durante la riunione, inoltre, sono stati eletti quali nuovi membri del Consiglio Pamela Gianinazzi e Dario Gabaglio, in sostituzione degli uscenti Sarah Stadler e Andrea Lenzin.
L’incontro annuale, come da tradizione, ha rappresentato l’occasione, per l’OATI, di fare il punto della situazione con la stampa sui dossier più importanti per la categoria. A partire dal progetto di legge federale sulla trasparenza, facendo sapere che la proposta avanzata dalla Federazione svizzera degli avvocati per migliorare il progetto è stata accolta proprio la scorsa settimana dalla Camera alta e sarà presto discussa dal Consiglio nazionale.
Si è poi discusso del progetto Justitia 4.0, che prevede la creazione di uno spazio digitale unico per la trasmissione degli atti giudiziari in tutti gli ambiti del diritto, per tutti gli attori del terzo potere dello Stato. Su questo fronte nel corso di marzo l’Ordine ha organizzato un seminario, durante il quale è stato illustrato con un test pratico il funzionamento della piattaforma Justitia.Swiss. Una piattaforma definita dal presidente uscente come «estremamente semplice e intuitiva». Non a caso, rispondendo alle domande dei giornalisti, Lenzin ha rilevato che lo scambio digitale degli atti giudiziari rappresenta per il settore degli avvocati uno sforzo «molto relativo» e che quindi non dovrebbe rappresentare un problema. Diverso, però, il discorso della digitalizzazione, più in generale, degli studi d’avvocatura. In quest’ambito, ha spiegato Lenzin, il margine di manovra per migliorare è ancora ampio, soprattutto in Ticino.
Dal canto suo, Paparelli nel descrivere le sue intenzioni e priorità alla guida dell’Ordine ha parlato di «continuità». Per proseguire con i grandi progetti, come la già citata Justitia 4.0, oppure per mantenere gli «eccellenti» rapporti con l’amministrazione pubblica e per continuare con l’impegno fattivo quale ente consultivo per i cambiamenti legislativi, sia sul piano nazionale che cantonale. Infine, l’accento è stato messo pure sull’importanza della qualità nella formazione dei giovani avvocati ticinesi, affinché questi siamo preparati non solo sul piano teorico, ma anche pratico.