Passeggiare lungo il Faloppia da Chiasso a Novazzano

Chiasso come Parigi? Il fiume Faloppia come la Senna?
Il paragone fatto qualche giorno fa dal sindaco della cittadina di confine Bruno Arrigoni, parlando del progetto che mira alla riqualificazione del fiume e alla sua fruizione da parte della popolazione, ha sollevato parecchia curiosità. L’idea di poter passeggiare lungo le sponde di un fiume che oggi scorre incanalato piace infatti a molti, che non vedono l’ora di poter trascorrere qualche ora nella natura, pur restando a Chiasso.
Per capire meglio cosa ci sia dietro a questo progetto abbiamo quindi interpellato il capodicastero Sport e tempo libero Davide Lurati. E abbiamo subito scoperto un dettaglio tutt’altro che secondario. Il progetto non mira a riqualificare il Faloppia solo nella zona del quartiere Soldini di Chiasso, bensì un tratto ben più lungo, che va da Chiasso, a Novazzano, a Balerna. «Il progetto coinvolge il tratto del fiume che va indicativamente dalla dogana Ponte Faloppia fino a Chiasso - esordisce Lurati -, anche la natura ci fa ragionare come Basso Mendrisiotto, a conferma che è venuto il momento di unire le forze», aggiunge facendo riferimento a un altro disegno attuale, quello aggregativo.
Anni di lavoro
L’idea di «riconsegnare» il Faloppia alla popolazione in realtà è tutt’altro che nuova. È nata nel 2016: «È partito tutto con uno studio fatto da professionisti che analizzava la situazione del fiume sul territorio dei tre comuni». Lo studio è piaciuto al Municipio di Chiasso che ha chiesto di approfondirlo. «Ci è quindi stato presentato un nuovo documento più completo che proponeva interventi per un costo di 10 milioni di franchi, divisi in 7,5 milioni per rinaturare il tratto in territorio di Chiasso e 2,5 per il tratto sugli altri due comuni».
Costi da tagliare
Questo studio «grezzo», come lo definisce Lurati, è quindi stato presentato al Cantone, all’Ufficio dei corsi d’acqua. Siamo a inizio 2019. «L’idea è piaciuta ma il Cantone ci ha chiesto di verificare meglio l’aspetto della sicurezza idraulica e di pensare a un ridimensionamento dei costi, perché 10 milioni erano un po’ tanti».
Detto, fatto. Lo studio è stato rielaborato e oggi prevede interventi per 7,7 milioni, divisi in 5,2 milioni per il fiume «chiassese» e 2,5 per la sezione in territorio di Balerna e Novazzano. «Questa versione è già stata preavvisata positivamente dal Cantone, che ci ha anche spiegato che un progetto simile può beneficiare di contributi per circa l’80%, un dettaglio non da poco che rende gli interventi alla nostra portata». Siamo a fine 2021.
Dal passato al futuro
Ora è quindi il momento di guardare al futuro. Ma cosa significa rendere fruibile il fiume? I dettagli non sono ancora stati definiti, ma l’intenzione è di creare dei punti di accesso all’acqua, che ora scorre incanalata, «sia con dei gradoni che consentiranno di sedersi e rilassarsi sia, idealmente sull’altra sponda, creando una passeggiata a lato del fiume e rinverdendo la zona. Questo a Chiasso. In territorio di Balerna e Novazzano si pensa anche a degli isolotti verdi, come pure a risistemare il letto del fiume che ne ha bisogno», prosegue Lurati prima di illustrare i prossimi passi. Nell’immediato futuro saranno ricoinvolti ufficialmente i Municipi di Balerna e Novazzano, per rilanciare la collaborazione ora che anche il Cantone ha dato il suo ok. Poi si tratterà di trasformare lo studio in un progetto concreto, «si spera entro fine legislatura».
Attenzione particolare è data anche alla qualità delle acque. E di riflesso al vicino depuratore di Ronago, che in passato più volte è stato causa di inquinamenti del Faloppia. Prima di Natale c’è stato un incontro con le autorità del Comune italiano: «Abbiamo presentato il progetto e abbiamo sottolineato come sia importante poter fare affidamento sul depuratore di Ronago. Ci è stato assicurato che l’impianto ora funziona al meglio e che sarà sorvegliato attentamente», così Lurati.
Il municipale crede molto in questo piano e non lo nasconde: «Vogliamo rendere un servizio sia alla popolazione di tutto il distretto, che potrà beneficiare di un’area di svago di notevoli dimensioni a due passi da casa, sia al paesaggio stesso, risistemando un tratto di fiume, parlo soprattutto quello in territorio di Novazzano e Balerna, oggi disordinato».