Passi avanti del progetto che ricucirà Balerna

Ricucire due parti di un paese è un’opera di sartoria che diversi Comuni stanno mettendo in pratica negli ultimi anni. Metaforicamente parlando, è un po’ come rammendare un vecchio maglione e sferruzzare finché il capo, con i nuovi accorgimenti, non calzi su misura le esigenze del presente. Questa operazione di taglia e cuci la sta facendo Balerna da qualche anno, quando ha deciso di avvicinare la stazione ferroviaria al centro del paese grazie alla realizzazione di un ascensore inclinato. Anzi, alla fermata del bus Bellavista, per la precisione. Venticinque metri di dislivello che potranno essere «accorciati» in poco più di quaranta secondi.
Il progetto, dal costo di 1,7 milioni e inserito nelle misure previste nel Programma d’agglomerato del Mendrisiotto di terza generazione, è appena entrato nella sua fase consultiva con la pubblicazione all’albo comunale. Ci rimarrà ancora per un mese, consentendo alla popolazione di farsi un’idea dettagliata, avanzare osservazioni e immaginare Balerna senza spaccature territoriali.
Su e giù
Come noto, il progetto dell’ascensore inclinato – partito nel 2016 su iniziativa del Municipio – è mosso dalla necessità di migliorare il collegamento ciclopedonale e l’intermodalità tra il trasporto pubblico su gomma e quello ferroviario, rendendo accessibile a tutti il servizio. In aggiunta, non bisogna dimenticare che la stazione di Balerna ha una funzione regionale: è parecchio utilizzata anche da chi non abita nel comune, ad esempio da chi copre la prima parte del tragitto per l’ufficio in auto, per poi optare per il treno. Oltre alle varie informazioni di carattere generale inserite nel messaggio municipale per la richiesta di un credito di 312.000 franchi e approvato dal Consiglio comunale lo scorso ottobre, nella relazione tecnica del progetto ci sono un paio di elementi aggiuntivi e interessanti. Partiamo dalla stazione a monte su via San Gottardo. La forma proposta dallo studio di architettura balernitano Cattaneo-Birindelli (su mandato del Cantone, ndr) risponde ai parametri funzionali di accesso al lift e delle fermata del bus regionale. Visto che l’ascensore, oltre ad avere una capienza di dodici posti, ha la possibilità di trasportare anche biciclette e carrozzine, i progettisti hanno tratteggiato anche cinque stalli coperti per biciclette bike-sharing.
Il progetto, leggiamo nella relazione tecnica, vuole rappresentare una presenza discreta lungo la via cantonale, per nulla in concorrenza con il cimitero monumentale situato a poche decine di metri. La sua posizione, defilata rispetto alla strada, incarna questa volontà di non entrare in conflitto con il monumento e di volersi defilare fra le alberature presenti. Il dialogo con i numerosi muri di sostegno e la loro materialità è invece sostenuto dal riuso delle stesse pietre (quasi sicuramente provenienti dalle vicine cave di Salorino). Anche la sicurezza vuole la sua parte. Per questo motivo, sia la stazione a monte che quella a valle saranno dotate di telecamere di videosorveglianza per garantire la sicurezza e limitare atti di vandalismo alla nuova infrastruttura. Per quanto riguarda le opere accessorie, utili al completamente del disegno generale, i progettisti hanno pensato a un marciapiede di una cinquantina di metri che colleghi la stazione di valle del nuovo ascensore con quella ferroviaria.
Le tempistiche
Ma alla fine, quanto dovrà aspettare la popolazione per vedere realizzata l’opera? Senza calcolare l’interruzione dei lavori per le ferie, sia estive che invernali, le intemperie e le festività, stiamo parlando di poco più di un anno effettivo. Non si prevedono cantieri durante le ore notturne, i giorni festivi e i fine settimana. Insomma, la suddivisione del lavoro in fasi è stata considerata come il miglior compromesso tra la continuità e la gestione del traffico.