Passo decisivo a Mendrisio per tutelare i beni culturali

È praticamente concluso a Mendrisio il lavoro destinato a proporre una variante del Piano regolatore relativa ai beni culturali d’importanza locale. L’incarto comprenderà una lista degli oggetti ritenuti degni di tutela da parte della speciale Commissione consultiva sui beni culturali. Lo si evince dalla risposta del Municipio di Mendrisio a un’interrogazione del consigliere comunale indipendente Tiziano Fontana.
Zona di protezione
Quando i commissari avranno rivisto il documento, quest’ultimo sarà trasmesso al Dipartimento cantonale del territorio per l’esame preliminare di sua competenza. Parallelamente alla trasmissione della variante di PR verrà pure istituita una zona di pianificazione sui mappali relativi agli oggetti ritenuti idonei di tutela dalla Commissione consultiva.
Domande di costruzione
A questo punto, ulteriori incontri della Commissione non sono più previsti. Hanno subito uno stop nella prima fase della pandemia, ma in seguito i commissari hanno potuto portare a termine i lavori in tre incontro avvenuti l’estate scorsa, l’ultimo il 24 agosto.
Da rilevare che nel periodo di attività della Commissione, alcuni degli oggetti degni di protezione sono stati oggetto di domande di costruzione. Ebbene, l’Esecutivo ha deciso di sottoporre ai commissari solo i progetti che comportavano una sostanziale modifica. Cinque gli edifici interessati da ristrutturazioni: l’ex garage Malacrida, Villa Brenni, lo stabile Mottino nel parco di Casvegno e due altre ville nei pressi del campo sportivo.
Accordi bonali
In tre occasioni c’è stato un incontro fra proprietari, commissari e rappresentanti dell’Ufficio tecnico. Nessuna domanda ha però dovuto essere formalmente sospesa – spiega il Municipio – in quanto i progetti sono stati rielaborati da parte degli stessi istanti a seguito dei suggerimenti dell’UTC e/o della Commissione. «Tramite queste rielaborazioni si è sempre trovata una soluzione che ha saputo soddisfare entrambe le parti. ln definitiva gli interventi proposti hanno potuto ottemperare agli obiettivi di tutela, pur rimanendo interessanti per i proprietari privati».
Va aggiunto che una tutela ai sensi della Legge sui beni culturali non corrisponde tout court a una rigida conservazione dell’edificio. Gli interventi rispettosi della sua sostanza storica e architettonica sono infatti ammessi.