Lugano

Pattinaggio artistico: «Non si è arrivati al mobbing»

Il Club cittadino ha svolto l’indagine interna richiestagli da Swiss Ice Skating: ci sono stati dei problemi, ma non di intensità tale da sfociare in maltrattamenti - Allenatori confermati e sotto osservazione - Il comitato direttivo si è dimesso
Chiusura del cerchio?
Federico Storni
09.04.2022 06:00

Negli scorsi giorni il comitato direttivo del Club pattinaggio Lugano (CPL) ha consegnato il rapporto richiesto al Municipio di Lugano, e ora intende dimettersi in toto. Si tratta, per la società sottocenerina finita di recente sotto i riflettori per i sospetti di mobbing mossi a due suoi allenatori, della chiusura di un cerchio. La Divisione sport è infatti rimasta rassicurata dal rapporto ricevuto, come ha riferito giovedì il capodicastero Roberto Badaracco alla RSI. Quanto alle dimissioni del comitato (la notizia è stata anticipata da LiberaTv) per mercoledì prossimo è in progamma un’assemblea costitutiva chiamata a esprime i nuovi organi societari. Riguardo ai motivi delle dimissioni, la presidente Fausta Alberti-Meroni ci ha riferito che intende illustrarli in assemblea.

Divisione sport rassicurata

La vicenda era emersa lo scorso febbraio quando Swiss Ice Skating, sulla scia di un’indagine del proprio Tribunale arbitrale - aveva raccomandato al CPL di «indagare seriamente» le accuse mosso a due allenatori da parte di due ex pattinatrici e, nonché di «prendere tutte le misure necessarie per assicurare che parole o comportamenti offensivi e umilianti non si ripetano». Compiti svolti dal CPL nel documento di cui anche il Municipio di Lugano ha chiesto e ottenuto visione.

«Mi è sembrato un buon rapporto - ci ha detto Badaracco, - fatto in buona fede e in modo approfondito. Ne emergono episodi di maleducazione da parte dei due allenatori, ma non di gravità tale da configurare maltrattamenti o mobbing. E ne emerge anche che il club ha analizzato certi suoi meccanismi di controllo per porre correttivi ed evitare che episodi simili possano ripetersi». Alla Città - che al CPL mette a disposizione il ghiaccio - premeva che la società mostrasse di aderire nei fatti e non solo a parole alla carta etica e al codice etico di Swiss Ice Skating.

In tutto questo i due allenatori (un uomo e una donna, quest’ultima sospesa e poi reintegrata) potranno continuare a lavorare ma dovranno prestare particolare cura ai loro comportamenti. Le famiglie che avevano denunciato, riporta LiberaTv, si sono dette deluse dal rapporto: «Non c’è stata una reale volontà di fare chiarezza».

Clima teso

Badaracco dalla lettura del rapporto trae anche un’altra considerazione, e cioè che in un ambiente comunque competitivo come quello del CPL (uno dei più grandi club svizzeri in quest’ambito) vi fossero tensioni crescenti fra genitori riguardo a percepiti trattamenti di favori di alcune pattinatrici. Tensioni che avrebbero esasperato l’ambiente e i rapporti fra le parti, e che potrebbero anche aver contribuito alla decisione del comitato direttivo di farsi fa parte.