Ticino

Per Croce Rossa licenziamento collettivo all'orizzonte

La scure delle misure di risparmio inserite nel Preventivo 2026 si è abbattuta anche sulla Sezione Sottoceneri: il taglio di 4 milioni annui porterà alla disdetta del rapporto di lavoro per una trentina di collaboratori – Un foyer per minori verrà trasformato in un centro giovani
©Chiara Zocchetti
Valentina Coda
02.10.2025 15:51

La scure delle misure di risparmio inserite nel Preventivo 2026 si è abbattuta anche sulla Croce Rossa Sezione Sottoceneri (CRSS), che con un taglio di 4 milioni di franchi sul finanziamento annuo nel settore dell’asilo si troverà costretta a fare una profonda riflessione sulla sua organizzazione interna. Tradotto: non è da escludere un licenziamento collettivo. Un’ipotesi che con ogni probabilità sfocerà nel concreto visto che Croce Rossa ha recentemente dato mandato ai sindacati OCST e VPOD di rappresentare il personale (questa mattina si è svolta una riunione plenaria). Parliamo di quasi una trentina di collaboratori, tra educatori e vegliatori, ci spiega la direttrice di CRSS Debora Banchini-Fersini. La riduzione del finanziamento erogato per la copertura dei costi nel settore della migrazione rappresenta circa il 14% del budget totale per tutti i servizi che ruotano attorno a questo ambito. Un ammanco mica da poco, quindi, soprattutto se si considera che Croce Rossa, giocoforza, dovrà avviare una riflessione sulle modalità di «esecuzione della presa a carico dei minorenni non accompagnati accolti negli ultimi tre anni e che nel frattempo hanno raggiunto la maggior età». A titolo di esempio, oggi CRSS dispone di un educatore ogni 4,1 minori. Nel 2026, invece, si passerà a un educatore ogni 13. La messa in atto di questa misura di risparmio, leggiamo nella nota stampa in cui CRSS comunica l’impatto dei tagli sul suo mandato, «ha portato il Consiglio di Stato alla decisione di trasformare una struttura per minorenni non accompagnati in un centro giovani (età 18-20 anni), con una presa a carico sociale meno intensiva rispetto ai centri per minorenni». Il risultato, come detto, è la riduzione del numero di educatori e vegliatori impiegati nei foyer.

Spostamenti inevitabili

La Sezione Sottoceneri di Croce Rossa gestisce il settore dell’asilo su tutto il territorio cantonale. Attualmente si occupa di cinque foyer per minori: Bombinasco (inaugurato recentemente), Cadro (convertito da centro d’accoglienza a foyer per minori lo scorso febbraio), Claro, Castione e Riazzino. Non è ancora dato sapere quale struttura verrà convertita in un centro giovani. L’unica certezza è che ci saranno degli spostamenti (ancora) e verrà diminuita la presa a carico sociale di tutti i ragazzi che si trovano ancora nei foyer. Più nel dettaglio, a pagina 34 (punto 3) del Preventivo 2026, il Consiglio di Stato spiega che tra il 2022 e il 2024 sono stati attribuiti al Ticino oltre 270 richiedenti l’asilo minorenni non accompagnati, accolti poi nelle strutture gestite dalla Croce Rossa Sezione Sottoceneri su mandato cantonale. La maggior parte ha raggiunto la maggiore età nel 2025 e dovrà lasciare i foyer entro il compimento dei 20 anni. «Dal 2026, per razionalizzare la gestione, una struttura sarà adibita a 'centro giovani' (140 posti letto) per neo-maggiorenni già attribuiti come minori non accompagnati, con una presa a carico meno intensiva». Altra informazione fornita dal Governo nel Preventivo è «l’apertura di un terzo centro di grandi dimensioni (200 posti letto)», che consentirebbe di «evitare il ricorso a pensioni o ad altre soluzioni temporanee, caratterizzate da un costo pro capite superiore rispetto all’accoglienza in una struttura dedicata».