«Per il comparto Campo Marzio immagino un grande parco verde»

Le foto con le elaborazioni al computer sono sul tavolo. Ritraggono il PalaCongressi con il parco Ciani e il comparto del Campo Marzio dall’alto. Sembrano fatte con un drone. Ma non è la bellezza delle immagini a colpire. O forse sì. A invadere l’occhio è il verde. Mai visto così tanto là dove oggi ci sono il Padiglione Conza con il suo posteggio, il Lido, i due Tennis club e viale Castagnola. Paolo Morel è seduto attorno al tavolo del suo ufficio. Prende le due foto in mano. Quella con il PalaCongressi ritrae il parco Ciani verso sud con la struttura congressuale in primo piano e una specie di padiglione che si espande verso est. Un padiglione che oggi non c’è. È fatto al computer come l’immenso parco che l’Ufficio presidenziale del PLR di Lugano ha immaginato attraverso una visuale dall’alto del comparto del Campo Marzio. Gli occhi non sono abituati a vedere così tanto verde. Ma cosa stanno vedendo? E perché Morel ha fatto quello che ha fatto proprio ora che l’area è bloccata da decenni in attesa di rilanciarsi? «È un’idea, meglio, una visione. La nostra visione per superare l’impasse», dice Morel riappoggiando le foto sul tavolo senza riuscire quasi a staccarsi da loro con lo sguardo.
Il presidente del PLR non sta scherzando. Quelle due foto e la visione che ci sta dietro sono state discusse anche coi municipali del partito Karin Valenzano Rossi e Roberto Badaracco, nonché con la capogruppo in Consiglio comunale, Natalia Ferrara. Anche se fatte al computer quelle immagini esprimono quello che Morel e il suo Ufficio presidenziale vorrebbero si realizzasse. Non un Campo Marzio dedicato ai congressi. Ma una vasta area verde con dei contenuti residenziali e alberghieri riassunti in una torre. «Quaggiù trovano posto anche gli alloggi a pigione moderata», sottolinea indicando un palazzo bianco in fondo a via Campo Marzio. Congressi, residenze, albergo, autosilo e alloggi a pigione moderata sono già gli ingredienti che il Municipio vorrebbe realizzare nell’area con il progetto Campo Marzio Nord. Un progetto osteggiato da quasi tutti i partiti in Città. Mentre per una parte di imprenditoria, dalla Camera di commercio agli albergatori, è invece necessario e non più prorogabile. Ma Morel è deciso. «Non abbiamo bisogno di un costoso nuovo centro congressuale - continua - per i congressi basta una struttura molto più piccola, ecologica e sostenibile anche finanziariamente che potrebbe estendersi dal PalaCongressi al parco Ciani», sottolinea mettendo un dito sopra il padiglione.
Per l’Ufficio presidenziale del PLR è insomma giunta l’ora di voltare pagina. Basta costruire. Basta cemento. Serve un approccio più verde, meno costoso e più veloce. Anche se questo per qualcuno significherà buttare all’aria i progetti in corso. «La sostenibilità ambientale non è un concetto astratto ma un’esigenza sempre più concreta della società per le città. Gli esempi si sprecano. Da Barcellona a Neuchâtel passando per Sion. Servono più alberi. Le città devono tornare a respirare di più. Sono le persone a chiederci di vivere in luoghi più vivibili», sostiene, serio.
Le foto sono ancora sul tavolo. Se una persona non conoscesse Lugano non si accorgerebbe che non sono vere. Questo significa che non diventeranno mai tali? Troppo presto per dirlo. Morel mette via le foto. Ma è come se non lo facesse. È davvero convinto che per uscire dalle sabbie mobili di oggi attorno al Campo Marzio servano delle visioni. Anche audaci. Ma soprattutto vicine alla gente. Chissà se la popolazione è d’accordo.