Bellinzona

Per la Madonna della neve è giunta l’ora del restauro

Con un investimento di quasi 2 milioni di franchi la Parrocchia intende riportare l’oratorio agli antichi splendori
Spartaco De Bernardi
18.10.2021 06:00

Restituire all’Oratorio della Madonna della neve tutte le qualità storiche, artistiche ed architettoniche che ne fanno un vero e proprio gioiellino iscritto di recente nella lista degli edifici che godono di tutela cantonale. Questo l’obiettivo che si è posta la Parrocchia di Bellinzona, proprietaria dagli anni Quaranta del complesso monumentale che sorge alle pendici del colle del castello di Sasso Corbaro. Un obiettivo perseguito ormai da qualche anno e che è sfociato nel progetto di restauro allestito dallo studio Sergio Cattaneo Architetti SA di Bellinzona. E ora anche nella domanda di costruzione in pubblicazione sino al 27 ottobre. Dall’incarto si evince che i costi per riportare l’Oratorio agli antichi splendori ammontano a poco meno di due milioni di franchi. Un impegno finanziario non indifferente per la Parrocchia di Bellinzona, anche tenendo conto dei sussidi elargiti da Cantone e Comune. «L’idea è di costituire un gruppo Pro restauri che si adoperi per la raccolta dei fondi necessari a coprire i costi degli interventi previsti» rileva Fausto Riva, presidente del Consiglio parrocchiale di Bellinzona. «L’esperienza fatta in occasione dei lavori di ripristino dell’Oratorio del Corpus Domini accanto alla Collegiata - aggiunge Riva - è stata oltremodo positiva, pertanto siamo intenzionati a ripeterla».

Spese da diluire nel tempo

Si tratterà inoltre di decidere come procedere con i lavori. L’opzione sul tavolo che verrà sottoposta all’assemblea parrocchiale, è quella di diluire su un periodo più lungo gli investimenti necessari che, come accennato, ammontano a 1,95 milioni di franchi. E questo suddividendo su più tappe gli interventi, iniziando con l’esterno dell’Oratorio e con i serramenti, per poi concentrarsi sull’interno e, successivamente, sulla via crucis e sull’arredo. Non da ultimo, d’intesa con la Città, il Consiglio parrocchiale dovrà chinarsi sul futuro utilizzo, al di là delle funzione religiose, dell’Oratorio. In questo senso si sta già ipotizzando possa ospitare delle mostre o altri eventi culturali.

Origini cinquecentesche

La prima cappella dedicata alla Madonna della neve, riporta il voluminoso dossier allegato alla domanda di costruzione, viene eretta alla fine del Cinquecento. A metà Seicento l’edificio viene ingrandito: la cappella diventa il presbiterio e ad esso viene aggiunta la navata voltata. A partire dalla fine di quel secolo l’Oratorio diventa amministrazione e in seguito proprietà della famiglia Von Mentlen alla cui storia si lega indissolubilmente quella dell’Oratorio. Si susseguono poi altri ampliamenti, compresa la costruzione del sagrato e di sei cappelle. Negli anni Venti del secolo scorso Don Giosuè Prada esegue importanti interventi. E arriviamo al 1940 quando l’edificio diventa proprietà della Parrocchia di Bellinzona che provvede al rifacimento del tetto e del soffitto. Nel 1981, infine, Max Läubli ridipinge le cappelle del sagrato.

Stato di abbandono evidente

Oggi, fatta eccezione dell’aula che veniva utilizzata dalla comunità ortodossa (nel frattempo trasferitasi nella chiesa di san Giovanni), l’edificio si trova in uno stato di abbandono che non gli rende di certo onore. Da qui la decisione di intervenire con un restauro integrale. Va innanzitutto sottolineato che le murature sono in buone condizioni e che le crepe non ne compromettono la stabilità. Crepe che verranno quindi colmate da parte del restauratore che si occuperà del risanamento degli intonaci. Previsto poi il restauro delle porte e, nel limite del possibile, delle finestre così come delle vetrate. L’impianto elettrico non più a norma verrà sostituito al pari di quello dell’illuminazione interno. Per quest’ultimo si prevede la posa di lampade a led nelle due navate e nel coro che illuminino le volte e, di luce riflessa, l’intero spazio. L’altare verrà invece illuminato con luce diretta. Per gli esterni si propone una nuova illuminazione del portico ed una luce più soffusa su facciata e campanile. Verrà anche inoltrata una richiesta al Municipio e all’Azienda multiservizi affinché si sostituisca l’illuminazione del sagrato con degli elementi più consoni rispetto a quelli attuali. Non è per contro previsto, almeno per il momento, la posa di un impianto audio mentre per quello di riscaldamento si pensa a dei corpi ad infrarosso da collocare sotto i banchi e a dei corpi a parete in sacrestia, nel locale soprastante e nella tribuna. Non da ultimo il restauro prevede il mantenimento dei pavimenti.