Per la TPL un anno d’oro prima del virus

La TPL (Trasporti pubblici luganesi SA) è per molti versi un cantiere. Vuoi per l’emergenza coronavirus, vuoi per il potenziamento del trasporto pubblico previsto per dicembre, vuoi per la necessità di nuovi spazi, vuoi per l’intenzione di proporre nel medio-lungo periodo forme di trasporto più «green». A segnare un punto fermo fra questi pezzi in movimento è stata l’assemblea degli azionisti, che si è tenuta ieri. Ne abbiamo parlato con il presidente del consiglio d’amministrazione, e municipale di Lugano, Angelo Jelmini.
In due milioni sulla funicolare
Il 2020 per la TPL si è aperto con i festeggiamenti del ventennale da quando si è costituita società anonima, e con delle cifre incoraggianti, messe nero su bianco ieri: nel 2019 sono stati sfiorati i 14 milioni di passeggeri (13,8 per la precisione), di cui 2 con la funicolare Lugano-stazione, pari a un incremento di oltre il 4% rispetto al 2018, e i conti hanno chiuso con un utile di oltre 220.000 franchi. Poi è arrivato il coronavirus: «Nei primi mesi della pandemia abbiamo registrato un calo dei passeggeri attorno al 30% - dice Jelmini. - Nei prossimi mesi capiremo quale sarà il calo effettivo». Una prima spia saranno i dati relativi alla ripresa delle scuole in questi giorni. «Soggettivamente, dal profilo finanziario, siamo tranquilli, perché la copertura dei costi c’è. La preoccupazione è piuttosto per il finanziamento generale del trasporto pubblico nel cantone, perché sono soldi dei contribuenti che devono essere messi a disposizione».
A fine anno, in concomitanza con il nuovo orario ferroviario, anche il Luganese vedrà una profonda riorganizzazione, con un importante potenziamento, del trasporto pubblico. Una sfida a cui la TPL si farà trovare pronta: il processo d’assunzione dei nuovi autisti si è concluso (una trentina fra pensionamenti e nuovi arrivi) e sono stati acquistati nove nuovi autobus di ultima generazione per completare il parco veicoli e disporre, nelle tempistiche utili, dei mezzi necessari per garantire un servizio incrementato.
Gioco a incastro
I nuovi autobus richiedono però nuovi spazi, e anche per questo la TPL è coperta in seguito a un gioco a incastri. Gli autobus lasceranno a breve la rimessa attuale a Cornaredo, sul terreno AIL, destinata a scomparire quando arriverà il nuovo assetto viario della zona, e si sposteranno temporaneamente un po’ più in là, in un nuovo edificio in costruzione in zona Rugì a Pregassona. «Ci inseriremo temporaneamente al pianterreno della nuova struttura grazie a un accordo con il privato che la sta realizzando, probabilmente già l’anno prossimo», dice Jelmini. «Temporaneamente» in questo caso significa una locazione di diversi anni. Il tempo necessario per costruire una nuova struttura (rimessa, uffici, officina, carrozzeria) sul piano della Stampa, e in sinergia con le ARL (Autolinee regionali luganesi), che lì già hanno un’autorimessa loro. «È un progetto su cui i rispetti CdA stanno lavorando con spinta positiva - dice Jelmini. - Stiamo ragionando come se fossimo un’azienda unica, con l’obiettivo di evitare inutili doppioni e di creare una struttura unica che risponda alle esigenze di entrambe le aziende». Da un paio d’anni, d’altra parte, circolano voci su una possibile fusione fra le due realtà: «Non è un obiettivo a corto termine, ma il progetto è certamente un presupposto ideale per una futura unione delle due società».
Ibrido, elettrico, a idrogeno
La TPL ha inoltre un altro importante progetto in cantiere sul medio-lungo termine («in un futuro non troppo lontano», si legge in una nota): sostituire le attuali motorizzazioni (già certificate Euro 6, il massimo della gamma nell’ambito diesel) con sistemi all’avanguardia e realmente ecosostenibili. In quest’ambito di recente TPL si è associata alla Città di Lugano e ad AIL in un mandato congiunto atto a esplorare le possibilità per rendere i rispettivi parchi veicoli quanto più «green» possibili. In questo senso è già stato commissionato uno studio specialistico per sapere cosa offra il mercato: «Vogliamo capire quale sia la soluzione migliore nel complesso, cioè sia a livello economico che ambientale», dice Jelmini. Fra le opzioni al vaglio, per la TPL, autobus ibridi, elettrici e a idrogeno.