«Per riavere quel pezzo di bosco a Trevano ci vorranno decenni»

Buona parte del bosco di querce di Trevano, in particolare quello sul versante della collina che guarda sul piano di Cornaredo, non c’è più. Ne ha fatto tabula rasa la supercella temporalesca che ha colpito ieri il Luganese, colpendo in particolare la collina nord, dove si sono registrati diversi disagi ma per fortuna nessun ferito. Poche le piante che si sono salvate in quel tratto di bosco a Trevano, e saranno abbattute a breve perché non avendo più il sostegno di quelle cadute sono instabili, come ci spiega Jacques Bottani, capufficio Forestale, quinto circondiario (il bosco di Trevano è di proprietà cantonale): «Per avere di nuovo un bosco in questa zona ci vorranno decenni».
L’intervento era pronto
Per l’Ufficio forestale le forze della natura questa volta hanno lasciato il sapore della beffa, perché all’arrivo dell’inverno era previsto l’inizio di un intervento di rivalorizzazione proprio di questo bosco: «A febbraio avevamo presentato una prima bozza di piano all’Agenzia NQC, e mancavano solo una paio di dettagli per la versione definitiva». Ma nel fare tabula rasa del bosco la natura ha fatto anche tabula rasa del progetto: «Dovremo ripartire da una superficie brulla: sono cambiate completamente le premesse». L’intenzione è comunque quella di ricreare il bosco nell’area, ma i tempi di crescita delle future piantumazioni saranno fisiologicamente molto lunghi. La priorità ora è però la messa in sicurezza dell’area e la ripulitura. Operazioni che Bottani stima prenderanno «settimane», sia perché non è ancora stata possibile una ricognizione di fino, sia perché bisogna trovare le ditte capaci di farle, a pochi giorni dalle vacanze del settore.
In ogni caso, Bottani tende a escludere che il bosco di Trevano sia stato particolarmente colpito perché in cattivo stato: «Era un bosco che cominciava a mostrare qualche segno dell’età ma ancora vitale. Era il momento di avviare interventi di diradamento per permetterne il rinnovamento. Ora la natura ci ha imposto di ricominciare da zero». Forse in inverno i danni sarebbero stati minori, ma con le fronde cariche di foglie, gli alberi hanno opposto più resistenza al vento, finendo per spaccarsi o sradicarsi.
Danni ai resti del castello?
In tutto ciò non è al momento noto se hanno riportato danni, e se sì di che rilevanza, alcuni resti del castello di Trevano di cui si attende da tempo la rivalorizzazione. In particolare l’edificio che ospita la centrale a gas del castello si trova proprio nel bosco raso al suolo. Stando alle prime immagini almeno un albero gli è caduto addosso, ma la struttura sembrerebbe avere retto.