Perché la Svizzera non ha i Canadair?

L’incendio boschivo che da domenica mattina sta mettendo a dura prova i pompieri nella zona del Monte Gambarogno si è propagato a causa del forte vento. Quest’oggi, vista la gravità della situazione, due Viking Air 415 (conosciuti anche come Canadair) della Protezione civile sono partiti dall’Italia per dare manforte ai militi svizzeri. Oltre agli elicotteri civili e i SuperPuma dell’esercito sono ora in azione anche i due velivoli in grado di trasportare e scaricare 6 mila litri d’acqua (i SuperPuma ne trasportano 2 mila). L’Italia dispone di 19 Viking Air 415: 14 in servizio sul suolo nazionale, 2 riservati alle missioni europee e 3 in manutenzione a rotazione con gli altri velivoli. A questo punto la domanda sorge spontanea: perché la Confederazione non ha i Canadair e deve chiedere aiuto dall’estero? Lo abbiamo chiesto a Bruno Pellandini, pilota di aerei e collaboratore del Corriere del Ticino.
Secondo Pellandini, si tratta di una questione strategica, dettata dalla conformazione del territorio. Il pilota spiega: «Le montagne e le valli che contraddistinguono il nostro territorio si possono raggiungere in modo più preciso con gli elicotteri. Avvicinarsi ad una montagna con un aereo di quelle dimensioni (i Viking Air 415 sono lunghi circa 20 metri, alti 9 e hanno un’apertura alare di 28 metri, ndr) è più complicato, senza contare che il ‘bombardamento’ d’acqua risulta meno efficace, proprio per la conformazione territoriale». L’aereo anfibio è concepito per operare al meglio in regioni boschive e ricche di specchi d’acqua. Il pilota prosegue: «In questo caso possono dare manforte agli elicotteri scaricando l’acqua sulle creste delle montagne, così che questa poi faccia l’effetto cascata, mentre gli elicotteri possono insinuarsi nelle valli e colpire con più precisione». La presenza di montagne non è l’unico motivo per cui i velivoli non sono adottati dalla Confederazione. Pellandini conclude: «Per l’impiego degli idrovolanti in Svizzera o per l’ammaraggio in un lago bisogna avere l’autorizzazione. Le procedure per ottenere tale permesso sono complesse. Per questo motivo, risulta più tempestivo chiedere l’intervento dell’Italia. I due velivoli della Protezione civile, una volta scaricati i container, andranno a rifornirsi d’acqua nella parte italiana del Lago Maggiore».