Periferiche ma accessibili: Svizzera e Italia unite per le valli

Il simbolo dell’intero progetto potrebbero essere i lavori di riqualificazione del ponte tra Scudellate, in Ticino ed Erbonne, in Lombardia. Un’opera che dal 2005, quando è stata inaugurata, è un legame e una connessione strategica sul confine tra Italia e Svizzera per residenti e turisti. E che diventa così un modo concreto per spiegare l’obiettivo del progetto interreg Mosvim – Mobilità sostenibile della Valle Intelvi e del Mendrisiotto – ovvero rafforzare e sviluppare la mobilità locale e regionale. Unire l’area tra i due laghi di Como e di Lugano, includendo tutto il sistema montano, l’area interna Lario Intelvese e Valli Lario Ceresio per l’Italia e per la Svizzera la zona delle valli del Mendrisiotto.
L’interreg è già riuscito nell’obiettivo di unire i versanti italiano e svizzero del monte Generoso, impegnati fianco a fianco nella realizzazione del progetto. Capofila è Regione Lombardia, che ha come partner, sul versante elvetico l’Associazione dei Comuni del Generoso e per la Penisola l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, la Comunità Montana Lario Intelvese e il Comune di Centro Valle Intelvi. Il budget messo a disposizione per gli interventi è di 984 mila euro, con un contributo svizzero di circa 193 mila franchi.
Mobilità lenta ma inclusiva
Per l’Associazione dei Comuni del Generoso è un risultato importante, come spiega Fiorenzo Scettrini. Il coordinatore ha sottolineato in particolare gli interventi su più fronti previsti per migliorare la mobilità, rispondendo alle necessità sia del territorio lombardo che della parte ticinese. La prima fase del progetto Mosvim permetterà di recuperare e adeguare in termini di sicurezza e inclusività alcuni tracciati che collegano i due Paesi. Percorsi per gli escursionisti, che possono contribuire ad attirare i turisti e gli amanti delle camminate.
L’obiettivo è «mettere in rete i due versanti, valorizzando tutti gli aspetti che possono attirare presenze». Gli interventi riguarderanno il tratto tra l’Alpe Gotta e la Costa del Bovè, il sentiero dall’Alpe Sella all’Alpe Squadrina e l’area tra Scudellate ed Erbonne. In questo ambito rientrerà poi anche la riqualificazione del ponte pedonale in legno che da vent’anni unisce i due versanti della montagna, in Valle di Muggio.
Prevista anche una terza fase di intervento, che ha l’obiettivo di potenziare i servizi di mobilità pubblica a chiamata e le connessioni sul territorio, superando i problemi che limitano lo sviluppo turistico sul versante della Valle Intelvi e su quello del Generoso ma anche le difficoltà degli stessi residenti.
Periferico ma accessibile
Soddisfazione anche sul fronte italiano. «Il progetto rappresenta un punto di forza per tutte le aree interne del nostro territorio, spesso considerate isolate rispetto ai grandi centri abitativi – sottolinea il sindaco di Centro Valle Intelvi Mario Pozzi –. Una condizione fondamentale per il successo di questa iniziativa è poter disporre di un adeguato servizio di mobilità interna, capace di superare le criticità attuali riconducibili a un modello di trasporto pubblico locale che spesso non riesce a rispondere alle reali esigenze delle comunità. Ci auguriamo che, insieme agli altri interventi che stiamo portando avanti come Comune si possano creare nuove reti di trasporto più utili e funzionali, per rendere davvero accessibili i nostri borghi e facilitare l’interscambio tra chi vive qui e chi vuole, anche solo temporaneamente, scoprire il nostro territorio. È altrettanto importante il recupero ambientale e paesaggistico – aggiunge Pozzi -. Lavoriamo alla riqualificazione dei vecchi sentieri, preziosi sia per i residenti sia per i turisti, e alla sistemazione del ponte di Erbonne, un collegamento fondamentale che rende più fruibile e sicura l’area».
Già scanditi i tempi, che per i progetti interreg sono vincolanti e ben determinati. Mosvim rientra negli interventi finanziati per il triennio 2025-2027. Già nei prossimi mesi è prevista dunque la definizione dettagliata dei progetti, con l’obiettivo di avviare le prime opere entro la fine dell’anno e arrivare al termine dei primi lavori nel 2026 e proseguire poi con le attività più complesse e con una visione anche a medio e lungo termine.
