Permessi falsi, due condanne alle Correzionali

Due imputati implicati nella vicenda dei permessi falsi, che il titolare di una ditta di ponteggi di Bellinzona acquistava da un ex funzionario dell’Ufficio cantonale della migrazione e rivendeva ad operai stranieri (perlopiù di origini kosovare), sono stati condannati oggi davanti alle Corte delle Assise correzionali di Bellinzona, riunite a Lugano, presieduta dal giudice Mauro Ermani.
Primo a comparire in aula per i fatti risalenti al periodo 2014-2016, come riporta oggi la Regione, è stato l’ex impiegato del Dipartimento delle istituzioni. A suo carico, l’atto d’accusa firmato dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis formulava le accuse di ripetuta corruzione passiva di pubblici funzionari, ripetuta falsità in certificati e ripetuta incitazione aggravata all’entrata, alla partenza o al soggiorno illegale.
L’uomo, un 32.enne difeso dall’avvocato Yasar Ravi, che di fatto ha preparato e fornito all’impresario una decina di permessi di soggiorno di tipo B falsi, in cambio di 800 franchi per ogni documento falso, è stato condannato a una pena pecuniaria (sospesa con la condizionale per due anni) di 270 aliquote giornaliere da 30 franchi, per complessivi 8’100 franchi, più una multa effettiva di 500 franchi.
Il secondo uomo a giudizio oggi è invece il fratello dell’impresario. A suo carico pendevano le accuse di falsità di certificati, ripetuto inganno aggravato nei confronti delle autorità e ripetuta incitazione aggravata all’entrata, alla partenza o al soggiorno illegale e ripetuto riciclaggio di denaro, per aver agito in correità con il fratello. Il 31.enne, ritenuto colpevole di aver fatto sottoscrivere ad alcuni suoi conoscenti una decina di false dichiarazioni di residenza al fine di consentire ad alcuni cittadini kosovari di ottenere un permesso B, ricevendo un compenso di 200 franchi da ogni beneficiario e di aver inviato in Kosovo i soldi racimolati dalla vendita dei permessi falsi, è stato infine condannato a 150 aliquote giornaliere da 40 franchi (pure sospesa per un periodo di due anni), corrispondenti a un complessivo di 6’000 franchi, più una multa di 500 franchi.
Negli scorsi mesi, tramite decreto d’accusa, era già stata condannata la compagna dell’ex funzionario. In attesa di processo invece, c’è ancora il titolare della ditta di ponteggi, che dovrà rispondere degli addebiti maggiori, tra cui tratta di essere umani. Un’accusa che è invece caduta nel caso degli altri tre imputati.
