Philipp Plein si prepara a vendere la società?

LUGANO - Nuovo scossone nel mondo della moda ticinese. Philipp Plein, proprietario dell’omonimo gruppo di moda con sede a Lugano, sarebbe in procinto di cedere la maggioranza della società. Lo ha reso noto negli scorsi giorni il quotidiano italiano «Il Sole 24 Ore». Secondo la testata lo stilista tedesco starebbe per cedere il controllo del gruppo, che negli ultimi tempi aveva anche rilevato il marchio Billionaire, e avrebbe incaricato Mediobanca di occuparsi dell’operazione. Secondo alcune indiscrezioni Philipp Plein avrebbe già ricevuto alcune offerte da parte di grandi gruppi internazionali, e soprattutto da private equity, ossia fondi di investimento che puntano al controllo diretto di società promettenti. Entro fine marzo dovrebbe comunque concludersi la fase di raccolta delle proposte. Il gruppo nel 2017 ha registrato una cifra d’affari di circa 250 milioni di euro (somma pari a 280 milioni di franchi circa). Dal canto suo Philipp Plein ha dichiarato di prevedere per il 2018 un fatturato in crescita del 15-20% rispetto all’anno precedente. Peraltro negli ultimi anni la crescita è stata massiccia, e ora il gruppo è presente in 64 Paesi e può contare su oltre 700 collaboratori, per lo più giovani. Secondo alcune valutazioni, il gruppo potrebbe avere un prezzo complessivo che si aggira attorno ai 700 milioni di euro. Un risultato lusinghiero per Plein, che ha iniziato la sua carriera nel 1999 come designer d’interni, realizzando arredamenti in pelle di coccodrillo e acciaio, e ha poi saputo trasformare un’intuizione in un business di successo. La Philipp Plein possiede tre brand: Philipp Plein, Plein Sport e Billionaire. Per il momento i mercati di riferimento del gruppo sono quello russo (10-15% del totale), l’Italia (10%), il resto dell’Europa, l’Asia e il Medio Oriente. L’obiettivo è di spingere maggiormente sui mercati internazionali, con un occhio di attenzione per gli Stati Uniti.
«Il prezzo è troppo basso»
La replica dello stilista in ogni caso non si è fatta attendere e su Instagram Philipp Plein ha postato l’articolo commentando in inglese: «Settecento milioni di euro non sono abbastanza. Io so cosa metto sul piatto e per questo importo non mi siedo nemmeno al tavolo per discutere». Viene dunque smentita la cifra ma non necessariamente la trattativa.
Nell’occhio del ciclone
Nel marzo del 2018 l’Ispettorato del lavoro aveva compiuto un indagine sugli orari di impiego dei dipendenti della società, che aveva provocato lo scontro con i sindacati perché Plein chiedeva ai propri dipendenti di restare in ufficio fino a tarda ora. Alcuni suoi ex collaboratori si erano fatti avanti – anche sulle colonne del nostro quotidiano – accusando lo stilista di averli impiegati in condizioni quantomeno discutibili. L’episodio è celebre per il fatto che Philipp Plein si era giustificato spiegando che i suoi dipendenti erano sul posto di lavoro unicamente per mangiare una pizza. Più recentemente, in occasione della Festa della donna, lo stilista tedesco era stato seriamente criticato per una campagna pubblicitaria che ritraeva una donna maltrattata, provocando alcune interpellanze.