Locarno

Piazza Grande si fa bella grazie al gruppo Artisa

Dopo il progetto residenziale ed alberghiero all'ex Globus, diritto di compera su un altro palazzo che s'affaccia sul salotto cittadino
Piazza Grande con al centro il palazzo bianco al centro dell'interesse del Gruppo Artisa. © CdT/ Chiara Zocchetti
Mauro Giacometti
03.03.2023 06:00

Dal Debarcadero a Largo Zorzi fino a via Franchino Rusca, al PalaCinema e alla Rotonda di piazza Castello per una nuova visione che si può definire storica degli spazi urbani del centro storico di Locarno. Ma non c’è solo il team che sta lavorando ad affinare il progetto Nouvelle Belle Époque che rivoluzionerà il salotto cittadino. Anche il gruppo Artisa si sta dando da fare per una riqualifica di piazza Grande e dintorni. «Abbiamo sottoscritto un diritto di compera con la Banca cantonale zurighese per il palazzo al numero 13 di piazza Grande, lo stabile residenziale di sei piani che al piano terra un tempo ospitava il Do it della Migros - ci conferma Alain Artioli, presidente del consiglio di amministrazione del gruppo Artisa -. L’idea è quella di risanare e ammodernare lo stabile, mantenendo la sua vocazione residenziale e commerciale, ma anche di sistemare la parte retrostante che si affaccia su piazza Muraccio», ci dice sempre Artioli.

Davanti e dietro

La superficie dell’immobile è di circa 2.500 metri quadrati su sei piani, ma un altro migliaio sono occupati, nel retro, da uno stabile utilizzato come magazzino e da un parcheggio. Qualora si dovesse esercitare il diritto di compera, ci dice sempre Alain Artioli, gli obiettivi del gruppo Artisa sarebbero appunto quelli di risanare e abbellire lo stabile principale ma creare anche nuovi concetti architettonici e spazi verdi nella parte posteriore. Una visione, quella di privilegiare l’inserimento di piante e giardini, peraltro condivisa dalla comunità di lavoro Studio WE architetti, Pool Architekten, Guscetti studio d’architettura e Rotzler.Land e Linea landscape architecture uscita vincitrice dal concorso indetto dalla Città per metter mano all’area di 140.000 metri quadrati che caratterizza il salotto di Locarno. «Con il team di progettisti ci troviamo almeno una volta al mese per arrivare ad una definizione esecutiva del concetto di Nouvelle Belle Époque - ci spiega Bruno Buzzini, capodicastero Opere pubbliche, che fin dal concorso sta seguendo passo dopo passo il progetto di rivalutazione del centro storico -. E la creazione di un collegamento pedonale, il cosiddetto cannocchiale, tra piazza Grande e piazza Muraccio è uno dei punti qualificanti dell’intera visione «liberty» espressa nel progetto vincitore e anche degli intendimenti del Municipio. Insieme al team di lavoro ci attiveremo con i privati per discutere e trovare soluzioni per valorizzare gli spazi retrostanti piazza Grande», sottolinea Buzzini.

Sinergie tra privati

Tra i privati da coinvolgere per sviluppare il progetto Nouvelle Belle Èpoque, oltre al gruppo Artisa, c’è anche l’imprenditore Rahim Houhsmand che attende sempre la licenza edilizia - che ci dicono sia in dirittura d’arrivo - per ristrutturare il palazzo tra piazza Grande e piazza Muraccio (angolo via Durini) che ospitava l’ex Canetti, stabile abbandonato da anni e con solo due negozi al piano terra confinante all’edificio residenziale sul quale il gruppo guidato da Alain Artioli ha opzionato il diritto di compera. Houhsmand e Artioli, due famiglie molto attive nel settore immobiliare che hanno scelto Locarno come una delle piazze più gettonate per i loro investimenti residenziali, commerciali e turistici. L’imprenditore iraniano, dopo anni d’attesa, ha appena completato e riaperto il ristorante Piazza Grande nello stabile accanto a Palazzo Marcacci (già chiuso nel frattempo, come riporta LaRegione online). Gruppo Artisa che per contro è impegnato sul fronte opposto della piazza, con l’acquisto dell’ex Globus in Largo Zorzi e il progetto di rilancio residenziale e alberghiero che poche settimane fa ha ricevuto la licenza edilizia. Per non tacere dell’impegnativa ristrutturazione e operazione di rilancio in pompa magna del Grand Hotel Locarno a Muralto portata avanti dal Family Office del gruppo e dal padre di Alain, Stefano Artioli, in prima persona.

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