Elezioni 2023

Pino Sergi: «In Ticino spira un vento di destra»

Il Movimento per il socialismo punta a mantenere i tre seggi in Parlamento: «L'opposizione siamo ancora noi»
Il quintetto dell'MPS per il Consiglio di Stato: Matteo Poretti, Matteo Pronzini, Simona Arigoni Zürcher, Angelica Lepori, Luca Torti. © CdT/Chiara Zocchetti
Giona Carcano
20.12.2022 18:49

Di previsioni non se ne fanno, ma in fondo il Movimento per il socialismo (MPS) un po’ ci spera: riconquistare i tre seggi in Gran Consiglio «sarebbe un buon risultato». «Non mettiamo freni alla provvidenza, le elezioni spesso sono piene di sorprese», commenta a questo proposito Pino Sergi durante la presentazione delle liste per il Consiglio di Stato in vista delle elezioni cantonali. Il quintetto è composto dai deputati uscenti Matteo Pronzini, Simona Arigoni Zürcher, Angelica Lepori così come dal sindacalista di UNIA Matteo Poretti e da Luca Torti.

«È in atto un’offensiva neoliberale: meno imposte e meno spese», prosegue ancora Sergi. «E il decreto Morisoli è la sintesi perfetta di questo pensiero. Anche in Ticino il vento politico spira a destra». Di qui, l’intenzione dell’MPS di proseguire quanto fatto finora in Parlamento. «Nel 2019 lo slogan della nostra campagna era ‘‘l’opposizione siamo noi’’. Oggi è ‘‘l’opposizione siamo ancora noi’’», sottolinea il coordinatore. «Un’opposizione di sinistra, combattuta sul terreno sociale». Sergi elenca poi gli atti parlamentari del suo movimento. Battaglie che toccano vari ambiti della società, dall’economia al lavoro passando per la socialità, la scuola e la sanità. «Oggi, ad esempio, siamo l’unica forza di sinistra impegnata in difesa delle pensioni dell’IPTC», ricorda Sergi. «Continueremo le nostre battaglie contro il dumping, l’attacco al mondo del lavoro, le discriminazioni di genere».

La lista per il Gran Consiglio, come spiegano i responsabili del movimento, non è ancora stata ultimata. L’obiettivo è candidare una quarantina di persone, «ma forse arriveremo a 50». Dopo il matrimonio di tre anni fa con il Partito svizzero del lavoro, l’MPS stavolta correrà da solo. «Avevamo proposto una lista unica assieme a PS e Verdi, proprio per contrastare l’avanzata della destra», ricorda Sergi. «Proposta che è stata subito rifiutata. Ma noi, almeno, abbiamo la coscienza a posto». Successivamente la parola è passata ai candidati. Matteo Pronzini ha messo l’accento sulle politiche governative, «fallimentari su tutta la linea», riferendosi in particolare al previsto taglio del 20% delle rendite dell’IPCT. Toccata anche la sanità: «Puntare sulle specializzazioni non serve a nulla. La popolazione ha bisogno di una medicina di base di qualità». Da parte sua, Matteo Poretti ha sottolineato la crisi dei salari alimentata dal dumping, «un fenomeno grave» ma che la politica non vuole vedere. Luca Torti ha invece spostato l’attenzione sull’invasione russa in Ucraina e la conseguente corsa al riarmo. «Una corsa vista anche in Svizzera e che va scongiurata». Angelica Lepori ha ricordato l’attività parlamentare del suo movimento, per poi sottolineare la volontà di portare avanti i diritti delle donne, «contro il sistema capitalistico che sfrutta il lavoro delle donne. La pandemia ha messo in evidenza tutte le criticità in questo ambito». Simona Arigoni ha, fra le altre cose, parlato di clima e inquinamento, criticando il Governo sul progetto PoLuMe. «Sull’ambiente chiediamo alla politica un cambio di rotta». 

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