"Piuttosto vado a giocare a scopa al bar"

Beretta-Piccoli: "Con i filo-Savoia non voglio più avere nulla a che fare" - Intanto a Lugano, all'interno dei Verdi, montano le lacerazioni
Fausto «Gerry» Beretta-Piccoli
John Robbiani
04.11.2015 05:05

LUGANO - Le lacerazioni all'interno dei Verdi sono di sicuro il tema politico del momento. Lacerazioni che potrebbero – anche se in questo caso il condizionale è forse superfluo – avere ripercussioni sulle strategie che i partiti (soprattutto a sinistra) intendono intraprendere in vista delle elezioni comunali del prossimo aprile a Lugano. Ieri il PS ha fatto sapere di voler intavolare una discussione con tutte le forze progressiste per presentare una lista unica per il Municipio. Lista unica (che dovrà comunque ricevere l'avallo dell'assemblea, prevista il 19 novembre) che potrebbe così riunire PS, Verdi, Verdi liberali, Partito comunista, Partito operaio popolare, Gioventù socialista e anche MontagnaViva. Notizia che ha fatto rizzare le orecchie sia a molti simpatizzanti socialisti che a quelli ecologisti.

«Che tipo di Verdi?» si sono chiesti alcuni su Facebook. Non è un mistero infatti che la linea adottata dai Verdi durante la gestione Savoia non sia piaciuta a tanti socialisti, e non è certo un mistero che all'interno dei Verdi di Lugano in molti siano da tempo in rotta di collisione con la dirigenza (o ex dirigenza) e l'intera leadership. Abbiamo dunque chiesto un parere a Fausto «Gerry» Beretta-Piccoli, consigliere comunale indipendente, eletto proprio per i Verdi. «Con i filo-Savoia non voglio più avere nulla a che fare. Se vogliono fare una lista unica è meglio che coinvolgano meno persone, ma che siano tutte in grado di andare d'accordo». Un vero e proprio àut àut quello di Beretta-Piccoli. «Con quei Verdi – ribadisce – io non ci starò. Piuttosto mi ritiro e vado a giocare a scopa al bar».

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