Pochi parcheggi e spazi verdi, ma passa il "sì"

Ci piace? No. È necessario? Sì». È in questa frase della consigliera comunale Natalia Ferrara (PLR) il succo del dibattito relativo all’importante investimento per i prossimi grandi lavori in stazione a Lugano. Un progetto comunque riconosciuto quale strategico e importante da tutti, ma in cui in molti hanno trovato delle pecche. Fatti questi distinguo, infine il Consiglio comunale di Lugano ha approvato questa sera i 27 milioni di sua spettanza per realizzare il cosiddetto comparto CoBe della stazione ferroviaria di Lugano: 40 i voti favorevoli, 10 i contrari. I soldi serviranno per realizzare una serie di opere sul lato di Besso della stazione, su tutte il nuovo nodo intermodale del trasporto pubblico, l’autosilo da 140 posti che sorgerà sotto i suoi piedi e la copertura provvisoria da sei milioni di franchi che lo ombreggerà. Il Gran Consiglio, non senza qualche voce critica, aveva già approvato la propria quota parte - 35 milioni - a inizio anno. Si tratta in sostanza di approvare le ultime grandi opere nell’area, un cantiere pressoché continuo da ormai molti anni, e lo sarà per molti ancora.
Il no di protesta della Lega
A non piacere è il numero di parcheggi, perché anziché 140 il Consiglio comunale nel 2020 ne aveva voluti 400. Il Cantone però aveva poi modificato la variante di Piano regolatore riportandoli a 140. «È la dimostrazione che la sovranità del Consiglio comunale è estremamente limitata soprattutto in ambito pianificatorio, che è diventato un ambito sempre più tecnico e meno politico», ha notato il sindaco Michele Foletti. Malgrado ciò la Lega ha votato compatta contro la variante: «È una contrarietà più sulla forma - ha detto Andrea Censi - sapendo che non bloccherà il credito. Un "achtung" al Municipio è però d’obbligo perché se è vero che il Governo ha rifiutato, è altresì vero che l’Esecutivo non ha impugnato quella decisione».
Non è questo, peraltro, l’unico emendamento votato dal Legislativo disatteso in fase progettuale. Non vi sarà infatti alcuna compensazione per la sparizione dei giardinetti di Besso, perlomeno non nella stessa area (il Cantone garantirà l’accesso al vicino parco Lucerna): non è stato tecnicamente fattibile. «Approviamo senza entusiasmo», ha chiosato Danilo Baratti (I Verdi).
Il nodo SUPSI
Altro tema di discussione, anche se non direttamente oggetto del messaggio, è stata la presenza della SUPSI in stazione. L’auspicio di tutti è infatti evitare di dover posare una copertura provvisoria sul futuro nodo intermodale che costerebbe quasi 6,5 milioni di franchi. Per farlo, la Città ha pochi anni per progettare e costruire un edificio di cinque piani destinato alla formazione che sorgerebbe sopra il nodo intermodale. Dati i tempi stretti, l’unico papabile inquilino sembrerebbe la SUPSI, per cui si apparecchia l’arrivo nell’area della stazione - sull’altro lato - ormai da anni. Ma con grandissime difficoltà, come ha dichiarato il sindaco Foletti. A sconvolgere le carte è stato, involontariamente, di nuovo il Cantone, che ha ristretto le possibilità pianificatorie delle FFS su alcuni suoi terreni nell’area. Quest’ultima sembra dunque avere ripensamenti sul terreno «promesso» alla SUPSI anni fa. Ancora Foletti: «Stiamo affrontando lunghissime ed estenuanti discussioni con le FFS al riguardo, ma non intendiamo mollare il colpo. Sarà difficile, sarà ancora lungo, sarà impegnativo». Il problema è però che per la copertura del nodo intermodale il tempo stringe. E per la SUPSI quella sistemazione sarebbe complementare a quella sui terreni FFS, perché da sola non è abbastanza capiente. In tutto ciò alcuni anni fa la Città aveva provato a promuovere un concorso di architettura, ma la cosa era stata quasi subito congelata.
«Solidarietà ai residenti»
Tutto ciò, come detto, in parte trascende quanto si votava ieri. E torniamo dunque alla stazione di Lugano, e a Natalia Ferrara, relatrice del rapporto della Gestione: «Non è ancora facile capire come diverrà la stazione, ma posso dire che sarà bellissima, e non solo estremamente funzionale». Un pensiero è stato rivolto anche ai residenti, che ormai da tempo stanno subendo i fastidi dati dal grande cantiere: «Ho grande rispetto ed esprimo solidarietà ai residenti e a chi deve transitare di lì. D’altra parte per realizzare un’opera del genere bisogna passare per un grande cantiere». In questo senso la municipale KarinValenzano Rossi ha detto che l’Esecutivo sta pensando di organizzare nuove serate pubbliche per spiegare i lavori.