Politici e automobili di servizio, il Governo ticinese fa l’en plein

Cinque auto per altrettanti consiglieri di Stato. In pratica, una macchina a testa. Il Ticino è tra i pochi cantoni – insieme a Zurigo e Argovia – che continuano a mantenere una dotazione rilevante per i propri esponenti di Governo. Stando a un articolo del Blick, infatti, le differenze tra i cantoni sono notevoli, e c’è chi rinuncia del tutto all’auto di rappresentanza. È il caso, ad esempio, di Zugo, Appenzello Interno ed Esterno, Obvaldo e Glarona. Addirittura, ad Appenzello Interno i membri dell’Esecutivo, quando viaggiano tutti insieme, noleggiano un furgone della Volkswagen dalla Protezione civile o dal liceo locale.
Cinque auto, quattro autisti
Nel nostro cantone, come confermatoci dal Servizio dell’informazione e della comunicazione del Consiglio di Stato, le auto di rappresentanza sono due con motore termico e tre con motore elettrico. E per quattro quinti si tratta di Mercedes. Nello specifico: Mercedes Benz S 450 4m, Mercedes Benz S 350 4m, Mercedes Benz EQS 450, Mercedes Benz EQS 450, Tesla Model X 100 D. A queste, «si aggiunge un minivan a motore termico della Mercedes che viene però utilizzato anche dall’Amministrazione cantonale». Ma perché così tanti mezzi? «Si tratta – ci fa sapere il SIC – di poter garantire lo spostamento dei cinque consiglieri di Stato e del presidente del Gran Consiglio per impegni professionali e di rappresentanza legati allo svolgimento della propria funzione». Impegni che «hanno luogo spesso contemporaneamente e anche fuori dagli orari di ufficio». Il servizio auto, viene inoltre chiarito, «si compone di quattro collaboratori (autisti) impiegati a tempo pieno». Un numero che «permette di garantire il servizio anche alla sera, nei fine settimana e nei giorni festivi» e che consente «di far fronte alle necessità, anche in caso di assenze per vacanze o malattia». Dal rendiconto del 2024 del Consiglio di Stato emerge anche che lo scorso anno sono stati percorsi in totale 85.933 chilometri, in aumento rispetto al 2023 (quando ne erano stati macinati 75 mila), ma in calo rispetto agli anni pre-COVID. Basti pensare che nel 2018 e nel 2017 si era arrivati rispettivamente a quota 139.800 e 160.900. «Dopo la pandemia – scrive il SIC – un numero rilevante di riunioni ha continuato a essere svolto online, permettendo un risparmio di chilometri e ore di viaggio, mentre negli anni successivi il numero di riunioni in presenza è tornato progressivamente a crescere. Questo ha fatto crescere, di conseguenza, anche il numero di chilometri percorsi non solo in auto, ma anche con i mezzi pubblici». Il trasporto pubblico, invece, «viene privilegiato quando l’impegno professionale lo permette. È il caso, ad esempio, degli impegni professionali che si svolgono a Berna». Per il parco auto, invece, «la tendenza è quella di passare ad auto elettriche per una questione ambientale ed ecologica».
Sempre più «green»
Guardando al resto del Paese, la metà dei cantoni, sempre stando alla classifica stilata dal Blick, dispone solo di uno o due veicoli ufficiali. La maggior parte, per contro, possiede un minivan in grado di trasportare l’intero governo. Tra i marchi più diffusi tra gli Esecutivi troviamo la Mercedes con 24 veicoli, la BMW con 13 e l’Audi con 9. Sempre più spesso, poi, si prediligono le auto elettriche. Sebbene restino in uso alcuni veicoli diesel e a benzina, in caso di nuovi acquisti si prediligono i modelli «green». Non a caso, delle 58 auto cantonali prese in esame dal Blick, 26 sono elettriche, 5 ibride, 14 diesel e 12 a benzina.
Le regole del Consiglio federale
Anche il Consiglio federale ha deciso di viaggiare solo su veicoli elettrici o ibridi, come si evince dalla lista pubblicata dalla Cancelleria federale. I consiglieri federali e il cancelliere della Confederazione, va ricordato, hanno diritto a un veicolo di rappresentanza con l’autista. In più, hanno a disposizione un veicolo di servizio per uso personale. Il primo viene usato «per i viaggi di servizio e privati in Svizzera e all’estero durante l’esercizio della loro funzione». E, oltre al «ministro» possono salirvi a bordo anche i coniugi o i partner, i genitori e i figli. A patto, però, «che vi sia un nesso con impegni ufficiali» del consigliere federale. Per i viaggi privati all’estero, i membri del Consiglio federale e il cancelliere devono anche farsi carico delle spese di vitto e di alloggio dell’autista. Il carburante, invece, può essere acquistato a spese della Confederazione. Anche gli ex membri del Consiglio federale e gli ex cancellieri «hanno diritto di chiedere un veicolo di rappresentanza con autista per gli spostamenti in Svizzera», purché siano «necessari per eseguire un mandato affidato loro dal Consiglio federale». Per i veicoli di servizio per uso personale, al contrario, «viene addebitato mensilmente lo 0,8% del prezzo d’acquisto (IVA esclusa)» e al termine del mandato «il membro del Consiglio federale ha il diritto di continuare a utilizzare il veicolo per quattro mesi». Successivamente, può acquistarlo dalla Confederazione al prezzo di mercato. Ogni consigliere federale può scegliere liberamente la marca e il modello del veicolo, che tuttavia non può essere cambiato prima di quattro anni.
Keller-Sutter rinuncia
Sbirciando sulla lista delle vetture scelte dall’Esecutivo federale, si nota che per i veicoli di rappresentanza, quattro «ministri» – Beat Jans, Martin Pfister, Guy Parmelin e Albert Rösti – viaggiano a bordo di una BMW i7. Ignazio Cassis, invece, usa una BMW 745Le, così come il cancelliere Viktor Rossi. Elisabeth Baume-Schneider ha invece optato per il minivan EQV della Mercedes. E Karin Keller-Sutter? La consigliera federale, come spiega la Cancelleria, ha rinunciato a un veicolo di rappresentanza della Confederazione assegnato in modo permanente e «quando necessario si avvale di un’azienda civile che mette a disposizione sia l’autista che il veicolo». Per quanto riguarda i veicoli personali di servizio, Cassis ha scelto una BMW 330e, Baume-Schneider una Volvo C40 e Parmelin una Mazda 3. Gli altri consiglieri federali, invece, non ne possiedono nemmeno uno, preferendo forse spostarsi in altro modo.

