Genestrerio

«Polivalente e regionale»: SportAcademy vede la meta

Abbiamo visitato il cantiere in corso che da settembre metterà a disposizione quattro palestre per ginnastica, arti marziali e arrampicata – Il progetto è frutto dell’iniziativa di 9 associazioni e dell’aiuto ricevuto da più parti
©Ti-Press/Francesca Agosta
Lidia Travaini
01.07.2023 06:00

L’imponente struttura conterrà quattro palestre, ognuna delle quali avrà un nome dedicato al Mendrisiotto: la palestra Laveggio, la palestra Breggia, la palestra Generoso e la palestra San Giorgio. La nostra visita nel cantiere della SportAcademy di Genestrerio inizia con un aneddoto che simboleggia la regionalità del progetto in corso. A guidarci tra le sale in fase di realizzazione è Diego Solcà, presidente della fondazione SportAcademy che si sta occupando di questo disegno. «I lavori sono iniziati da poco più di un anno, era l’8 giugno 2022, e oggi siamo ormai in vista del traguardo. L’inaugurazione è in programma il 15 ottobre ma gli allenamenti nelle varie sale potranno iniziare già in settembre, con il nuovo anno scolastico», esordisce.

Dall’esterno all’interno

Il cantiere in effetti è a buon punto: ultimato lo scheletro della costruzione, ormai è il momento dei lavori interni. Gli spazi dedicati alle varie discipline sono già ben identificabili: le fosse che saranno riempite di gommapiuma che serviranno per attutire gli atterraggi dei ginnasti delle cinque SFG momò coinvolte nel progetto (Balerna, Mendrisio, Chiasso, Morbio e Stabio) e della Gym Elite Mendrisiotto, le due pareti che accoglieranno le sei linee d’arrampicata che saranno create grazie all’adesione delle SAT dei due poli momò e lo spazio dedicato alle arti marziali e alle attività del Dojo Arti Marziali Mendrisiotto, ma anche le aree comuni dove troverà posto anche un bancone centrale.

Parola d’ordine: polivalenza

Sarà quindi un centro polivalente, che coinvolgerà centinaia di giovani atleti, forse un migliaio visto che questo è il numero totale dei tesserati delle società coinvolte. Ma sarà polivalente anche perché potrebbe aprirsi a ulteriori attività: «Lo spazio del dojo potrebbe essere sfruttato anche per altri scopi, come la ginnastica dolce, danza o atre discipline simili, la palestra per l’arrampicata invece potrebbe ospitare anche ragazzi delle scuole. Ma in generale durante il giorno, quindi prima degli allenamenti serali, il centro potrebbe essere sfruttato come un grande parco giochi per i più piccoli, ovviamente con le dovute precauzioni e persone di riferimento formate». Le potenzialità sono quindi molteplici e in parte ancora da scoprire, ciò che è certo è che le palestre non potranno accogliere eventi agonistici: «È pensato per essere un centro per allenamenti, non c’è spazio ad esempio per le tribune quindi non ci saranno competizioni qui, e non potranno svolgersi sport con la palla», sottolinea Solcà.

Per il Mendrisiotto, sempre in cerca di palestre e spazi per attività sportive, la SportAcademy è una novità molto positiva. Non creerà solo spazi supplementari per gli allenamenti, ma metterà a disposizione qualcosa che nel Distretto oggi non esiste, quindi spazi migliori rispetto agli attuali, più professionali e più specializzati per le discipline ginniche. Le palestre per la ginnastica saranno ad esempio due, una dedicata interamente alle discipline femminili, una a quelle maschili.

Esercito e volontari

A proposito di numeri, il cantiere è in corso da un anno, ma il progetto è nato molto tempo prima: le prime discussioni risalgono al 2015. L’iter non è stato dei più semplici, basti pensare che è stato coinvolto anche l’esercito. Una parte del centro è infatti formata dalla ex biblioteca dell’Accademia di Mendrisio, una grande struttura in legno smontata nel borgo dall’esercito svizzero e rimontata a Genestrerio nelle prime fasi del cantiere. Se la farfalla blu – questo il simbolo scelto per il progetto – sta per spiccare il volo è anche grazie all’aiuto di molti volontari: «Sono state organizzate delle giornate di lavoro, e tutti hanno contribuito in qualche modo, pulendo, imbiancando, eccetera. L’impegno dei volontari è anche volto al contenimento dei costi e purtroppo questo è un tema sempre molto delicato soprattutto a causa dell’aumento del costo del materiale. Ma è grazie ad una comunità intera che il progetto si sta concretizzando. Questa iniziativa regionale, spinta da 9 associazioni sportive, non avrebbe potuto essere realizzata senza i molti aiuti ricevuti. Oltre al mondo del volontariato, hanno partecipato partner del mondo economico privato, altre fondazioni, enti pubblici, i collaboratori, le imprese e gli artigiani attivi in cantiere, e persone e famiglie che anche in modo simbolico hanno dato il proprio contributo» conclude Solcà che non vede l’ora di settembre e confida che il cantiere possa concludersi senza ostacoli.

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