Premiato il ponte musicale tra Bellinzona e Neve Shalom

Il progetto «Condividere le diversità: un concerto in rete con Neve Shalom» è valso alla Scuola moderna di musica di Bellinzona il Premio Spitzer 2020. Sviluppata in collaborazione a distanza con gli allievi della scuola del villaggio di Wahat al-Salam-Neve Shalom («Oasi di pace») nello Stato di Israele, l’iniziativa consiste nella preparazione di un concerto che durante il mese di maggio verrà eseguito in simultanea tramite collegamento Internet dagli allievi delle due scuole.
Fondato da Bruno Hussar - ingegnere ebreo egiziano di origine italiana e convertito al cristianesimo - superando incredibili difficoltà e pregiudizi religiosi e politici - il villaggio Neve Shalom ha realizzato un’esperienza unica poiché è il solo abitato in cui ebrei e palestinesi (cristiani e musulmani) convivono educando comunitariamente i loro figli nelle lingue e nelle culture araba e ebraica, mantenendo in vita un Centro di educazione alla pace. Culturalmente avvincente (e estremamente moderno) è anche il tema della contaminazione fra generi e tradizioni musicali diverse che fa da filo conduttore del progetto.
L’itinerario di approfondimento è accompagnato da ricche schede didattiche e prevede un dialogo a distanza tra le due scuole. Nel suo insieme il progetto sviluppato dalla Scuola moderna di musica di Bellinzona in collaborazione con gli studenti israeliani «è di sicuro valore anche perché esprime una viva tensione morale e si avvale in modo intelligente delle possibilità offerte dagli attuali strumenti di comunicazione» si può leggere nella motivazione con la quale la Fondazione Federica Spitzer ha deciso di attribuirgli il riconoscimento. Fondazione che sostiene ogni anno progetti promossi da istituti scolastici ticinesi e del Grigioni italiano che rispondono ai suoi scopi. I progetti in particolare devono educare i giovani alla presa di coscienza di genocidi e/o persecuzioni valorizzando testimonianze di resistenza umana e l’impegno contro l’oppressione e/o la negazione della libertà, alla presa di coscienza delle radici dei conflitti culturali, politici, razziali o religiosi e al loro superamento valorizzando testimonianze d’impegno umano che rendono possibile questo superamento.