Pressione fiscale invariata ma la guardia resta alta

Il nodo? Il moltiplicatore d’imposta. È questo l’argomento che ha tenuto banco durante il Consiglio comunale di questa sera a Chiasso. Si è discusso di Preventivo ma non solo. Con un chiaro riferimento alla pressione fiscale. E alla fine l’ha spuntata chi ha proposto di mantenere lo status quo. In sostanza, dunque, il moltiplicatore d’imposta a Chiasso, l’anno prossimo, rimarrà all’88% sia per le persone fisiche che per quelle giuridiche (quello aritmetico si attesta al 102,1%). Una proposta «difesa» dal Municipio e - non senza qualche appunto - dalla maggioranza dei commissari della Gestione (Plr, Centro e Lega-Udc-Indipendenti).
Di diverso avviso, invece, i commissari di US-I Verdi: «Rinunciare oggi a un adeguamento del moltiplicatore significa trasferire sulle generazioni future gli oneri delle scelte presenti» spiegano nel rapporto di minoranza Kavashar Ratnam e Patrizia Baumgartner. È partita da qui, dunque, la proposta di alzare il moltiplicatore di cinque punti percentuali e portarlo al 93% (per tutti). Ma, come detto, il Legislativo ha optato per il mantenimento della pressione fiscale attuale (28 i voti a favore del mantenimento, 8 i contrari).
«Fragile salute dei conti»
Il Legislativo, durante i lavori assembleari, ha approvato il Preventivo dell’Amministrazione comunale che riporta un disavanzo d’esercizio di quasi 3,9 milioni di franchi. Anche in questo caso i voti favorevoli sono stati 28, 8i contrari. Conti avallati, ma non senza riserve. «Pur rimanendo un deficit di natura strutturale, accogliamo con favore il miglioramento rispetto ai 5,88 milioni preventivati per il 2025 - ha detto Renato Banditelli per il gruppo Lega-UDC-Indipendenti -. Tuttavia, la salute dei nostri conti rimane fragile». Da qui quattro richieste vincolanti, espresse anche dalla maggioranza della Commissione della Gestione: il rigore assoluto sul personale (ove possibile la non sostituzione dei partenti), il monitoraggio delle spese di trasferimento, la sostenibilità degli investimenti e, per finire, la revisione degli accordi intercomunali. «La situazione finanziaria del Comune è oggettivamente critica e da tenere sotto strettissima osservazione» ha detto, dal canto suo, Amedeo Mapelli (Centro). Capogruppo che ha allo stesso tempo riconosciuto «la tangibile volontà del Municipio, con ancora dei margini di miglioramento, di mettere finalmente un freno all’eccessiva superficialità con cui venivano maneggiati i conti comunali». Il capogruppo PLR Mattia Varisco ha parlato invece di «nuvoloni che cominciano a diradarsi e un timido sole fa capolino. Ribadiamo l’importanza che tutti i dicasteri proseguano con costanza il processo di controllo dei costi e siano pronti a intervenire con nuove misure per diminuire ulteriormente le uscite. La lettura dei conti dei singoli Dicasteri - ha spiegato - mostra chiaramente che il lavoro di ottimizzazione deve progredire costantemente, anno dopo anno». «Diverse le voci del Preventivo che indicano un cambio di passo, non possiamo che rallegrarcene - ha esordito il capogruppo di US-I Verdi Kavashar Ratnam -. Siamo però dell’idea che il solo contenimento delle spese non sia più sufficiente». Anche da qui, dunque, la proposta, non accolta, di aumentare il moltiplicatore. Un aumento che, oltretutto, sarebbe «in linea con la tendenza che si svilupperà dopo il voto per l’aggregazione, positiva o negativa che sia».
«Non è un addio»
Un coup de theatre, questa sera, c’è comunque stato. Durante la discussione sul Preventivo ha preso la parola il consigliere comunale Giorgio Fonio il quale - con emozione - ha annunciato le dimissioni. «Dopo una lunga e attenta riflessione, ho deciso di lasciare il mio posto, prendendo l’esempio di Fiorenzo (Zanotta, ndr) che, lasciandomi il suo nel 2006, mi ha permesso di iniziare la mia esperienza politica». Esperienza che prima l’ha portato a rivestire la carica di granconsigliere, oggi di consigliere nazionale. Presto spiegate anche le motivazioni della rinuncia: «Dopo due anni di attività nella capitale federale, ho maturato la convinzione che la mia presenza alle sedute del Consiglio comunale ne risultava troppo penalizzata. Le nostre riunioni, purtroppo, coincidono spesso con quelle delle camere federali e la mia carica di consigliere comunale richiede continuità, impegno e presenza che non riesco più a garantire». Fonio ha altresì spiegato che non si tratta di un addio: «La mia attività politica prosegue a Berna, dove lavoro con determinazione anche su temi che riguardano il nostro Mendrisiotto e, in modo particolare, la nostra Chiasso».
