Pressioni nelle case per anziani? I vertici si dicono sereni

I vertici del Consorzio che gestisce le tre case anziani leventinesi si dicono sereni di fronte alle pesanti accuse formulate oggi sul “Mattino della domenica” da un gruppo di curanti che denunciano un clima lavorativo a loro dire compromesso, parlando di presunte pressioni esercitate da tempo da parte di due responsabili e di ritmi lavorativi irregolari. «Non ci risultano pressioni di alcun tipo né il mancato rispetto delle norme relative ai turni di lavoro né le asserite continue dimissioni di personale» commenta contattato dal CdT Marzio Eusebio, presidente della delegazione consortile dell’Istituto leventinese per anziani Santa Croce che gestisce le case di riposo della valle a Faido, Giornico e Prato. Sostiene quindi che saremmo di fronte ad «un tentativo di danneggiare la nostra immagine pubblica a mezzo stampa più che di risolvere eventuali disfunzioni, altrimenti questi problemi sarebbero stati segnalati nell’ambito degli incontri che si tengono ogni due settimane con i rappresentanti del personale».
Quella lettera anonima
Accuse di questo tenore, rivela il presidente, erano state formulate per la prima volta a fine agosto tramite una lettera anonima spedita al Consorzio. A cui i vertici avevano fatto seguire la costituzione di una Commissione interna il cui compito è quello di verificare le accuse formulate. Le verifiche dunque sono già in corso, afferma Marzio Eusebio assicurando la massima disponibilità a collaborare con tutte le parti affinché venga fatta chiarezza. La sua certezza, oggi, è comunque che quelle pesanti accuse non troveranno fondamento.
Dipartimento informato
Il tema è sul tavolo anche del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) e del medico cantonale. Il dottor Giorgio Merlani, sollecitato dallo stesso domenicale leghista, ha spiegato di non potersi esprimere pubblicamente sulla vicenda specifica, e questo a tutela del segreto professionale e medico. Ad ogni modo assicura che «tutte le segnalazioni che ci vengono inviate, anche quelle anonime, sono considerate, valutate e analizzate».
I sindacati vogliono un incontro
Intanto i sindacati VPOD e OCST informano di essersi incontrati due giorni fa, venerdì 1. ottobre, con la Commissione del personale dell’istituto per anziani coinvolto nella questione. «Alla luce delle preoccupazioni emerse, che riguardano il clima di lavoro e lo stile di gestione», la stessa Commissione e i due sindacati citati hanno inviato una richiesta urgente di incontro alla direzione delle case anziani leventinesi chiedendo pure la presenza di alcuni rappresentanti della Delegazione del Consorzio. «L’obiettivo – spiegano VPOD e OCST – è di fare chiarezza sulla situazione e di trovare soluzioni per ridare serenità all’ambiente di lavoro nell’interesse del personale e dei residenti».