Prestazioni sociali e carovita, antipasto della «battaglia»

Da almeno un paio d’anni, sin dall’inizio del 2022, il tema del carovita è diventato di stretta attualità, in Svizzera come in Ticino.
Per tentare di fronteggiare l’aumento del costo della vita, in particolare per le fasce meno abbienti della popolazione, il Partito socialista (PS) nel corso del 2022 aveva presentato una serie di mozioni atte a riconoscere l’adeguamento al carovita (nell’ordine del 7%) per tutte quelle persone che beneficiano delle prestazioni assistenziali del Cantone. Mozioni che sono finite sul tavolo della Commissione sanità e sicurezza sociale, la quale proprio oggi ha sottoscritto due rapporti che vanno in due direzioni opposte. E che, in un certo senso, potremmo anche definire «l’antipasto» della discussione che verrà sul Preventivo 2024 e sul pacchetto di misure di risparmio presentato dal Governo.
In cerca di un compromesso
Già, perché se inizialmente le mozioni del PS miravano a un adeguamento per il 2023, in realtà per ovvi motivi ora la discussione si è spostata al 2024. Anche perché, proprio nel 2023, lo stesso Governo ha proceduto ad adeguare quasi tutte le prestazioni assistenziali al rincaro (al 2,5%, come fatto dalla Confederazione).
Motivo per cui, appunto, la maggioranza della Commissione – composta da PLR, UDC e parte del Centro – ritiene quanto fatto dall’Esecutivo sufficiente. Mentre, al contrario, la minoranza – composta da PS, Verdi, Più Donne e l’altra parte del Centro – mira ora a un riconoscimento, pari almeno al 2,1%, anche per il 2024. Anno in cui, come ricorda la stessa minoranza nel rapporto, nel contesto del preventivo e delle misure di risparmio il Governo ha deciso di non adeguare al carovita le prestazioni sociali. Ora, rispetto alla richiesta iniziale di un adeguamento pari al 7%, vista la difficile situazione delle finanze cantonali, la minoranza ha lavorato a un compromesso per il riconoscimento del carovita nel 2024 pari al 2,1%. In soldoni, tale proposta comporterebbe una spesa supplementare stimabile in circa 6,7 milioni di franchi.
Il compromesso, vista la presentazione di due distinti rapporti, non è arrivato. Ma la discussione in Gran Consiglio, che avverrà nei prossimi mesi, si preannuncia accesa.
Botta e risposta
«La politica cantonale non può unicamente preoccuparsi dello stato delle finanze cantonali e di come ridurre le tasse agli ultra-ricchi: è nostro dovere rispondere a una situazione economica e sociale estremamente difficile e garantire sempre il principio del riconoscimento integrale del rincaro delle prestazioni sociali cantonali», ha scritto in un comunicato il Partito socialista. «Il Gran Consiglio – aggiunge il PS – avrà l’opportunità di sostenere la popolazione più in difficoltà sostenendo il nostro rapporto (ndr. del relatore Danilo Forini) oppure di riconfermare purtroppo che la sorte “dei meno abbienti” non è una priorità politica in questo momento».
Sul fronte opposto, va da sé, la maggioranza mantiene la propria posizione. Come rileva il relatore di maggioranza, il deputato liberale radicale Matteo Quadranti, «discorsi di questo tipo, come quello sui sussidi di cassa malati, se vanno fatti, vanno fatti nel merito delle misure di risanamento, contestualmente al Preventivo 2024». Anche perché, spiega Quadranti, «altrimenti si comincia a concedere qualcosa da una parte, dimenticandosi che poi, in ogni caso, dall’altra parte andrebbe tolta». Come dire: il discorso va fatto nel suo insieme. E anche se si riconoscesse il rincaro in questo contesto, poi nel Preventivo quei soldi, in forma di risparmio, andrebbero trovati da un’altra parte. «Ma la minoranza non ci ha mai detto dove si potrebbero trovare quei risparmi. E il deficit delle finanze cantonali è lì da vedere: non possiamo andare avanti a fare 200 milioni di disavanzo tutti gli anni. A meno che, in maniera irresponsabile, non si voglia andare avanti a far crescere il debito, lasciandolo sulle spalle delle future generazioni».
Insomma, per la maggioranza il discorso andrà fatto sul Preventivo. Un principio che vede concorde anche il relatore di minoranza, Danilo Forini, il quale non esclude che lo stesso PS possa presentare le medesime richieste nel rapporto di minoranza sul Preventivo, oppure anche tramite degli emendamenti al rapporto di maggioranza.