Pretura: pensionato condannato per pornografia

A suo carico una pena pecuniaria sospesa e una multa - In uno dei suoi portatili erano stati trovati dei video illegali
A fare scattare l’inchiesta erano stati i risultati ottenuti con le parole chiave che l’imputato usava per fare ricerche in rete.
Red. Online
15.06.2016 06:22

LUGANO - Per la Pretura penale di Bellinzona, presieduta dal giudice Siro Quadri, il sistema federale d'allarme informatico è infallibile e le sue segnalazioni sono dunque fondate. Da qui la decisione ieri di confermare il decreto d'accusa firmato dal Procuratore pubblico Nicola Respini e condannare per pornografia e rottura di sigilli un pensionato con residenza nel Luganese a una pena pecuniaria sospesa di 30 aliquote giornaliere da 50 franchi ciascuna e al pagamento di una multa di 300 franchi.

Il sistema federale d'allarme informatico che, tra le altre cose, monitora le reti peer-to-peer (i sistemi di condivisione di file su Internet) aveva rilevato delle ricerche sospette su uno dei computer appartenenti all'uomo e aveva perciò segnalato il caso alla polizia, che aveva proceduto nel marzo 2013 alla confisca di tutti i suoi suoi laptop e a mettere i sigilli alla sua abitazione. In uno di questi era stata trovata una dozzina di video illegali inerenti ad atti sessuali con animali. Da un controllo era poi emerso che dal suo indirizzo IP sarebbero state fatte delle ricerche riguardanti atti sessuali con fanciulli su un noto applicativo peer-to-peer. Durante l'inchiesta però non erano stati trovati file pedopornografici.

In aula il 73.enne, patrocinato dall'avvocato Raffaele Caronna, ha respinto ogni accusa: «Non ho mai fatto questo tipo di ricerche, quei file non li ho scaricati io ma probabilmente la persona che possedeva il portatile prima di me». L'imputato ricorrerà in appello.