Il personaggio

Prima 9 milioni di like su TikTok, ora un locale a Lugano: a tu per tu con Big Gosha

Igor Kostin, il food influencer divenuto virale sui social, è sbarcato in Ticino: da poche settimane ha infatti aperto Cheat Meals, locale dedicato al pollo fritto
© TikTok
Matteo Generali
13.05.2025 18:00

È un influencer? O, meglio, un content creator? O, ancora, un food blogger? Molto più prosaicamente Igor Kostin, in arte Big Gosha, 9 milioni di like su TikTok, è un cuoco. O un aspirante tale. Un cuoco che stupisce, e spesso stordisce, per il linguaggio e i modi. Ma anche, evidentemente, per le sue ricette. Lo abbiamo intervistato, anche pensando all'apertura del suo primo locale in Ticino, a Lugano.

Nei tuoi video ti vediamo cucinare le ricette che vanno per la maggiore sul web, in modo dissacrante e privo di filtri, nonostante le piattaforme su cui operi sono spesso definite come finte. È forse questa la chiave del tuo successo?
«Può essere, in un sistema all'interno del quale i contenuti sembrano spesso costruiti il mio personaggio è certamente molto reale, crudo. Ma in realtà credo sia molto semplice: sono diventato virale perché ho portato una cosa nuova. Mischio la comicità alla cucina, mia grande passione e argomento che sui social è particolarmente apprezzato. Di più: il modo che ho di interagire con la telecamera, piuttosto focoso e burbero, è in netta controtendenza con altri creator che pubblicano ricette sul web, evidentemente, è piaciuto molto».

Igor, 9 milioni di like su Tik Tok e oltre 250 mila follower su Instagram, ti aspettavi un successo del genere?
«Mi sono buttato nell’avventura dei social con convinzione. Sentivo che sarebbe stato un prodotto vincente, eppure la fortuna, o se preferite il tempismo giusto, hanno giocato un ruolo importante. Il terzo video che ho pubblicato è diventato virale e questo ha aumentato la voglia di crescere e continuare a pubblicare contenuti. Se, ad esempio, al quinto video non avessi riscontrato numeri importanti non penso avrei continuato».

Dicevamo della passione per la cucina.
«Si, è qualcosa di famiglia: mio padre è critico gastronomico, perciò in casa ha sempre cucinato lui. Personalmente, invece, ho sempre apprezzato il buon cibo. Soprattutto durante il Covid ho deciso di seguire svariati tutorial di ricette e, parallelamente, di metterle in pratica provando a emularle. Registrarmi e sbarcare sui social è stato il passo seguente».

Influencer e cuoco ma sopratutto imprenditore. Kostin, assieme a due soci, da qualche anno ha iniziato un’attività che produce gelati, Dolce Fuga. Dopo l’esperienza accumulata con, i tre hanno deciso di aprire «Cheat Meals», il primo locale a Lugano a proporre panini con pollo fritto.
«Proprio così: assieme a Ismael Derighetti e un altro socio, circa due anni fa abbiamo aperto Dolce Fuga, attraverso cui produciamo gelato per il mondo della ristorazione. Sempre durante questi anni, grazie al passato in cucina di Ismael, sognavamo un locale tutto nostro. Abbiamo pensato ai panini con il pollo fritto con lo stesso stratagemma del mio successo social: abbiamo visto un buco nel mercato e l’abbiamo riempito. In Ticino, infatti, mangiare del buon pollo fritto non è cosa semplice, abbiamo deciso quindi di sfruttare questa mancanza per lanciare il nostro prodotto. Siamo aperti da poche settimane e la risposta del pubblico è stata eccezionale. Ma l’inaugurazione vera e propria avverrà in settembre con la riapertura delle scuole. Certo, il successo che ho avuto sui social è ovviamente un aiuto all’attività, eppure se Cheat Meals vorrà avere vita lunga è il prodotto a dover convincere, non chi lo vende».

Un prodotto che sembra spaziare tra diverse culture. A questo proposito, ci risponde Ismael Derighetti, chef di Cheat Meals: «Esatto, abbiamo cercato di offrire diverse opzioni» dice Ismael. «Prima di tutto cerchiamo di utilizzare dei prodotti semplici, senza andare a caricare eccessivamente il panino d’ingredienti. Anzi, pochi e buoni. Ad oggi i panini sono cinque, e ognuno di essi rappresenta una cultura: dal korean, di stampo più asiatico, a quello sudamericano con i guacamole o quello più americano con il bacon. Chissà, magari un giorno faremo un esperimento con ingredienti ticinesi».