Primo caso autoctono di West Nile Virus in Ticino

Le autorità sanitarie cantonali, di concerto con le autorità federali, hanno confermato il primo caso autoctono di West Nile Virus in Ticino, noto altresì con il nome italianizzato di virus del Nilo Occidentale. Nel corso delle ultime settimane, si legge in una nota, è stato confermato in Ticino il primo caso autoctono di infezione nella Confederazione. Si tratta di una persona residente nel nostro Cantone che, alla fine dell’estate, aveva sviluppato un quadro compatibile con una meningoencefalite. All'epoca, erano stati necessari alcuni giorni di ospedalizzazione. Gli approfondimenti diagnostici effettuati successivamente hanno permesso di attribuire l’infezione al WNV, secondo quanto comunicato dall’Ufficio del medico cantonale del Dipartimento della sanità e della socialità, in accordo con gli Uffici federali competenti (UFSP e USAV).
Questo primo caso autoctono rappresenta un elemento nuovo per il nostro Cantone, ma non comporta modifiche nelle raccomandazioni attualmente in vigore. Le autorità sanitarie continueranno a seguire con attenzione l’evoluzione della situazione e, come ogni anno, informeranno la popolazione all’inizio della prossima estate sulle misure di prevenzione più efficaci per proteggersi dalle punture di zanzara.
Questo riscontro non giunge inatteso, dicevamo. Il West Nile Virus è infatti largamente diffuso nel Nord Italia e, da alcuni anni, viene monitorato anche in Ticino attraverso un sistema di sorveglianza nelle zanzare da parte dell’Istituto di microbiologia della SUPSI. Pur non essendo mai stato identificato finora un caso umano autoctono, il virus era già stato rilevato in modo sporadico in alcuni campioni raccolti sul territorio cantonale. Anche durante l’estate 2025, in due episodi distinti, il West Nile era stato individuato nelle zanzare analizzate. Come già illustrato dal Consiglio di Stato nella risposta dello scorso 17 settembre all’interrogazione parlamentare, il Cantone dispone di un sistema di sorveglianza consolidato per le malattie trasmesse da zanzare, sviluppato in collaborazione con la SUPSI e in coordinamento con le autorità federali. L’emergere del presente caso si inserisce pertanto in un quadro operativo già strutturato, confermando la correttezza dell’approccio preventivo e comunicativo adottato dalle istituzioni cantonali.
È importante ricordare che, diversamente da altre arbovirosi come Dengue o Chikungunya, il West Nile Virus non si trasmette dalla persona infetta ad altre zanzare: l’essere umano (come anche altri mammiferi) rappresenta un ospite accidentale e non partecipa alla catena di trasmissione, che coinvolge esclusivamente zanzare e uccelli. Nella grande maggioranza dei casi, l’infezione decorre in forma asintomatica o con sintomi lievi, simili a quelli di un’influenza estiva. Le manifestazioni neurologiche più severe, come nel caso recentemente confermato, restano eventi rari. Il rischio di contrarre l’infezione sul nostro territorio è inoltre evidentemente limitato alla stagione in cui circolano le zanzare.
Il virus del Nilo Occidentale è classificato in giallo («rischio medio») e le misure di protezione degli animali non vengono prese sistematicamente ma «a seconda delle situazioni». L'UFSP, sul proprio portale, ricorda che nell'uomo circa l'80% degli individui infetti non manifesta sintomi visibili, mentre circa il 20% presenta sintomi lievi. In meno dell’1% delle persone infette il virus attacca il sistema nervoso causando encefalite o meningite. Il virus viene trasmesso da zanzare o da zecche infette e gli uccelli sono tra i vettori più a rischio. L'UFSP raccomanda a chi viaggia in zone in cui sono presenti focolai di fare attenzione a proteggersi dalle punture di zanzare, con spray appositi e coprendo il corpo adeguatamente.
