Lugano

Pro Senectute e il suo palazzo sociale in via Lambertenghi

L’organizzazione si è candidata per il progetto di creare alloggi a pigione moderata in città - La visione è quella di un mini quartiere dove le persone possano conoscersi e aiutarsi a vicenda
Il terreno che ospiterà il progetto. ©CDT/Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
14.12.2020 19:18

Oggi in molti palazzi le persone conoscono a malapena i loro vicini di casa e ognuno, fondamentalmente, si fa gli affari suoi. Il tipo di ambiente che vuole creare Pro Senectute in via Lambertenghi a Lugano è esattamente l’opposto. Parliamo del concorso indetto dalla Città per la realizzazione di appartamenti a pigione moderata: un primo passo per offrire un’alternativa a chi non può permettersi i canoni dettati dal mercato. Due i candidati: oltre a Pro Senectute si è fatto avanti il sindacato OCST, intenzionato a puntare sulla formula della cooperativa. Pro Senectute invece, come ci spiega il direttore della sezione Ticino e Moesano Paolo Nodari, ha scelto di proseguire nel solco di un progetto avviato sette anni fa, «cioè quello di creare dei mini quartieri solidali pensati per favorire l’interazione e la solidarietà fra persone di generazioni diverse ed evitare l’isolamento degli anziani»: necessità ancora più forti in tempi di restrizioni e quarantene.

Parola d’ordine: vicinanza
Un altro concetto caro a Pro Senectute è quello del lavoro sociale comunitario, applicato ad esempio alla residenza Ligrignano di Morbio Inferiore: un luogo che accoglie anziani, persone disoccupate, in assistenza o invalidità e anche giovani famiglie. Proprio chi ha perso il lavoro viene aiutato a ricollocarsi, a valorizzare le proprie competenze. «E una formula simile potrebbe essere riproposta anche in via Lambertenghi». Non meno importanti altri due obiettivi, come spiega sempre Nodari: uno è creare le condizioni migliori affinché gli anziani possano rimanere al loro domicilio, chiaramente con il supporto dei servizi a loro necessari, mentre l’altro, legato a doppio filo a quello precedente, è migliorare la loro qualità di vita.

Obiettivi, quelli menzionati, che Pro Senectute ha intenzione di tradurre in precise scelte progettuali. In città l’ente prevede di realizzare una palazzina di sei piani fuori terra con appartamenti di grandezze diverse (per poter ospitare dalle famiglie con bambini alle persone sole) e dotati di soluzioni «intelligenti» (domotica) per gli anziani. La particolarità è che sono previsti spazi di socializzazione su ogni piano, per favorire l’incontro fra gli inquilini, mentre al piano terra troverebbero spazio attività commerciali e artigianali utili al «microcosmo» che si verrebbe a creare e agli scopi del progetto: «Per esempio una biblioteca di quartiere, un negozietto, una farmacia, una sala da the e un asilo nido». Gli affitti saranno ovviamente moderati, ma non troppo più bassi dei prezzi di mercato, «per non creare distorsioni», precisa Nodari.

Undici milioni
L’investimento ammonterebbe a oltre 11 milioni di franchi e verrebbe sostenuto grazie a un contributo importante della Fondazione Araldi Guinetti, positivamente colpita dal lavoro svolto finora da Pro Senectute a favore della socialità e delle fasce più fragili della popolazione.

A breve la scelta
Pro Senectute oppure OCST? La scelta spetta al Municipio cittadino, che dovrebbe esprimersi all’inizio dell’anno prossimo. «È stata una prima esperienza, ora vedremo i risultati - aveva dichiarato nei giorni scorsi su queste colonne la responsabile della Divisione Immobili Cristina Zanini Barzaghi. - Con il fatto che a Lugano c’è tanto sfitto abbiamo messo il vincolo che gli appartamenti fossero tutti a pigione moderata, e questo potrebbe aver impedito ad alcune cooperative potenzialmente interessate di costituirsi, in quanto una cooperativa solitamente rappresenta diversi ceti sociali». Erano invece state escluse le SA. Lo aveva deciso il Consiglio comunale nel dare luce verde alla strategia generale di Palazzo civico sulle abitazioni a pigione moderata. Per il progetto di via Lambertenghi , che è il primo in tal senso, ci sono comunque due proposte. Meglio di una. Meglio di niente.