Processioni storiche: la Fondazione cambia idea

«L’ambiente non è più sereno, siamo preoccupati». E la Fondazione Processioni Storiche congela la controversa misura, almeno per quest’anno. Tradotto, i figuranti che interpreteranno personaggi di colore durante la Funziun di Giüdee di Giovedì Santo avranno il viso pitturato di nero. La (parziale) retromarcia da parte della Fondazione è stata annunciata poco fa dal suo presidente Gabriele Ponti ai microfoni della RSI. In vista delle prossime edizioni la Fondazione intende poi aprire «un vero dibattito» sulla misura. Dibattito che, ha detto Ponti, «si svolgerà a porte chiuse con tutti gli attori coinvolti, compresa la popolazione che ha manifestato dissenso».
Come ci siamo arrivati
La decisione di rinunciare a dipingere di nero la faccia ai figuranti che rappresentavano i ‘mori’, anticipata dal CdT, era stata in un primo momento difesa dalla Fondazione: «Se vi saranno persone di etnie diverse che vorranno assumere il ruolo dei ‘mori’ saranno chiaramente benvenute – affermava ancora due settimane fa –. Se non sarà possibile trovare queste persone, i personaggi sfileranno truccati, ma non avranno il volto dipinto per sembrare appartenenti a un’altra etnia». Nel frattempo si erano però alzate voci contrarie e il dibattito al riguardo, che ha coinvolto anche la politica, era ancora vivace nei giorni scorsi. Forse troppo, visto che la RSI ha riferito di presunti timori per presunti atti di sabotaggio delle Processioni stesse. Potrebbe essere uno dei motivi che ha spinto la Fondazione a schiacciare il tasto «pausa» e decidere di proporre, almeno ancora per quest’anno, la stessa formula, anche se intorno ormai tutto è cambiato.