Muralto

Processo d’appello per il notaio

Torna in aula il legale condannato a 15 mesi sospesi per appropriazione indebita – Le malversazioni contestate dalla Corte di primo grado ammontano a 300.000 franchi
Il caso del notaio muraltese approda alla Corte d’appello. © CdT/Archivio
Red. Locarno
21.02.2021 17:06

Riapproderà in aula il 24 marzo, per il processo d’appello, il caso dell’avvocato e notaio con studio a Muralto, che un anno fa è stato condannato per appropriazione indebita qualificata. Lo corte delle Assise correzionali, presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti, aveva reputato congrua una pena di 15 mesi, sospesi per due anni, ritenendo la colpa del legale mediamente grave, ma il reato gravissimo poiché commesso da un notaio, che ha minato la credibilità della sua professione di pubblico ufficiale.

Cliente e amica
L’ammontare delle malversazioni contestate al professionista locarnese, difeso dall’avvocato Diego Olgiati di Muralto, è di circa 300.000 franchi. Il notaio, ricordiamo, verso la fine del 2013 aveva aiutato a perfezionare una transazione immobiliare, riguardante un fondo in Vallemaggia, una donna di 64 anni germanica, nel frattempo deceduta. Il notaio avrebbe dovuto riversare la cifra dal suo conto clienti a quello della donna. Ma quei soldi non vi arrivarono mai. L’imputato si è sempre difeso parlando di un prestito, concesso dalla signora a seguito del rapporto di amicizia e fiducia instauratosi tra i due. Un prestito del quale aveva bisogno, poiché si trovava in ambasce finanziarie con debiti e imposte arretrate. Ma di tracce dell’accordo ne sono state trovate poche. Solo una cifra di 30.000 franchi viene citata in un messaggio email e in un biglietto cartaceo di assenso, spedito come risposta dalla donna. «È pur vero che non ha agito per migliorare il suo tenore di vita, bensì per risanare la sua situazione finanziaria», aveva annotato la giudice, proferendo la sentenza. «Ciò non toglie che quei soldi erano di proprietà della sua cliente». L’accusa è sostenuta dal procuratore generale Andrea Pagani, mentre a presiedere la corte d’appello sarà Giovanna Roggero-Will, coadiuvata dai giudici a latere Rosa Item e Angelo Olgiati.