Pronti a intervenire nel tunnel di AlpTransit

Più di duecento interventi per un totale di 4.264 ore di servizio. Anche nel 2020 non è mancato il lavoro per il Corpo dei civici pompieri di Biasca. Lavoro che, quale Centro di soccorso cantonale, oltre a garantire l’intervento nell’intera regione delle Tre Valli, comprende anche quello di garantire l’incolumità dei passeggeri a bordo dei treni che sfrecciano nella galleria di base AlpTransit del San Gottardo. «Questo compito lo abbiamo svolto dapprima per circa 15 anni durante i lavori di costruzione. Compito che dal 2015, con la consegna dell’infrastruttura alle Ferrovie federali, consiste nel supportare l’organizzazione interna dei pompieri professionisti di Intervento FFS nel caso si dovesse rendere necessario un intervento all’interno del tunnel» precisa il tenente colonnello Corrado Grassi, comandante dei civici pompieri di Biasca. «In concreto dieci nostri militi sono di picchetto 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno in modo da esser pronti ad intervenire nella malaugurata ipotesi che accada un incidente nella galleria». Ciò che fino ad ora non è fortunatamente accaduto. Ci sono stati sì degli allarmi in particolare durante i lavori di manutenzione all’infrastruttura che hanno fatto scattare le procedure d’intervento, ma si è sempre trattato di eventi minori risoltisi senza particolari conseguenze. Durante la fase di cantiere, rammenta Grassi, si era invece purtroppo dovuto intervenire in più di un’occasione per incidenti nei quali erano rimasti coinvolti degli operai così come per allarmi incendi, comunque di dimensioni contenute.
Esercitazioni tutto l’anno
Per poter assolvere a questo particolare compito è determinante esercitare la prontezza d’intervento. Ciò che avviene sull’arco di tutto l’anno, sempre in collaborazione con i militi professionisti di Intervento FFS. L’istruzione specifica riguardante i protocolli d’intervento all’interno della galleria di AlpTransit si aggiunge a quella necessaria affinché i militi del Centro di soccorso cantonale di Biasca siano aggiornati anche su tutte le altre missioni derivanti dai compiti che per legge sono di loro pertinenza. Nel 2020 all’istruzione sono state dedicate complessivamente 4.158 ore. Da rilevare che tutte le giornate di istruzione sono state svolte durante la sera dei giorni feriali e nel corso dei fine settimana.
Quei minuti che contano
Dicevamo della prontezza d’intervento: per le missioni all’interno della galleria AlpTransit i pompieri fanno capo al treno di spegnimento che è stazionato proprio a Biasca. Come gli altri suoi «fratelli» operativi sul territorio nazionale, è dotato delle attrezzature più performanti ed è capace di trainare convogli in avaria. È adibito non solo allo spegnimento di incendi, ma anche al salvataggio dei passeggeri. Il treno di spegnimento e salvataggio deve intervenire entro 15 minuti dall’allarme con 15 pompieri a bordo. «A dipendenza delle situazioni, si deve fare in modo che i convogli raggiungano uno dei due portali della galleria oppure una delle due stazioni multifunzionali sotterranee intermedie di Faido e Sedrun» spiega Grassi. «Nelle stazioni intermedie – aggiunge – i passeggeri possono usufruire di un sistema di messa in sicurezza all’avanguardia che permette ai medesimi di essere evacuati dal treno per poi raggiungere i cunicoli di fuga che li conducono verso l’altra canna dove saliranno a bordo di un convoglio che li porterà fuori dalla galleria». Una procedura esercitata parecchie volte e che si spera di non dover mai mettere in pratica, se non a causa di un pur sempre spiacevole guasto meccanico ad un treno.
Il partenariato con Intervento FFS è regolato da una specifica convenzione e grazie «all’ottima collaborazione tra le due forze d’intervento il Centro di soccorso cantonale di Biasca può contare sulla disponibilità di due militi professionisti di Intervento FFS a supporto in caso di un impiego durante la fascia lavorativa diurna» rammenta Grassi sottolineando come per poter garantire la prontezza d’intervento nel tunnel di AlpTransit l’organico dei civici pompieri di Biasca, che oggi può contare su 90-100 militi, sia stato gradualmente aumentato di una ventina di unità.