Locarno

Prospettato rinvio a giudizio in quattro per il pestaggio della Rotonda

Conclusa l'inchiesta relativa ai fatti avvenuti lo scorso mese di ottobre
© CdT/Chiara Zocchetti
Red. Locarno
25.01.2023 20:21

Le indagini sul pestaggio nella Rotonda di piazza Castello a Locarno sono concluse. Il Ministero pubblico ha intenzione di portare a processo quattro dei sei indagati che nella notte tra il 7 e l’8 ottobre del 2022 picchiarono un 26.enne dello Sri Lanka. Per due di loro, difesi dagli avvocati Niccolò Salvioni e Giuseppe Gianella, le accuse sono di tentato omicidio. Lo riferisce la RSI, aggiungendo che gli altri due imputati, patrocinati dagli avvocati Chiara Donati e Felice Dafond, dovranno invece rispondere rispettivamente delle accuse di tentate lesioni gravi e rissa. Contro i restanti due partecipanti alla violenta scazzottata, nei confronti dei quali verrà ipotizzato unicamente il reato di rissa, è infine stato emesso un decreto d’accusa. Le parti hanno tempo fino a domani, venerdì, per chiedere l’eventuale assunzione di ulteriori prove.

Le minacce con il coltello

Anche la vittima del pestaggio, il 26.enne richiedente l’asilo, è finito sotto inchiesta - che nei suoi confronti non è ancora conclusa - con l’accusa di tentato omicidio. Questo perché quella sera aveva brandito un coltello minacciando il gruppo che poi lo aveva affrontato nella Rotonda di piazza Castello. L’uomo aveva avuto la peggio, riportando delle ferite che si era fatto curare al pronto soccorso per poi sparire Oltregottardo. Solo a novembre la Polizia era riuscita a individuarlo e ad arrestarlo. Ora si trova in carcere, alla stregua degli altri due imputati principali. Il suo procedimento penale, stando sempre alle indiscrezioni della RSI, sarà ad ogni modo disgiunto da quello degli altri protagonisti del pestaggio. Il 26.enne, sul quale è in corso una perizia psichiatrica, nega di aver brandito un’arma da taglio. Arma che alcuni testimoni hanno invece dichiarato di aver visto quella notte, ma che non è mai rinvenuta. Un’arma, sempre una lama, è invece stata travato addosso all’uomo al momento del suo arresto.

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