Quando i coltellini del Festival sono fenomeno da collezione

Esiste un confine, invalicabile, tra l'informazione e la pubblicità. Tra le notizie e la comunicazione commerciale. Un giornalista non può mescolare le due cose. Pena la perdita di credibilità. Né un giornale (nel nostro caso), o un qualunque altro medium possono derogare a questa regola. Non è facile, quindi, parlare - e scrivere, soprattutto - di uno dei fenomeni che ogni si ripetono, con puntualità «svizzera», al Festival di Locarno: l'assalto del pubblico ai nuovi modelli leopardati di uno dei coltellini più noti del mondo.
Ci riferiamo, inutile nasconderlo, alla versione celebrativa del Victorinox, divenuto oggetto di collezione quasi maniacale. Quest'anno in particolare il successo dei coltellini, realizzati da Fabio Bianda, titolare dell'omonima coltelleria di Locarno, hanno avuto un successo tale che sono andati esauriti in pochi giorni. Tanto che ormai sono diventati introvabili, con decine di persone che, invano, entrano nella bottega a ridosso di Piazza Grande: «La grandissima richiesta da parte di cinefili, appassionati e collezionisti - commenta Bianda - ci ha suggerito di produrre la ristampa, che però sarà disponibile solo a partire dal prossimo 10 settembre. Gli interessati possono riservare già sin d’ora questo particolare gadget di alta qualità, giunto alla 31esima edizione».
Ma cosa ha sancito questo successo così clamoroso? «Sicuramente la grafica del manifesto di Locarno76, ideato dalla coppia Ciaren e Sarah Diante. Una delle opere più riuscite nella storia del Festival, che ha richiamato l'attenzione non solo di chi ormai li colleziona da anni, ma anche dei clienti più occasionali».
Ormai il coltellino prodotto da Bianda è diventato uno dei souvenir più iconici del Pardo: «Tutto è nato nel 1993, quando mi è venuta l'idea di usare le grafiche del Locarno Film Festival. Nacquero così i due primi Victorinox, vestiti con la livrea del leopardo, simbolo grafico di questa importante manifestazione cinematografica internazionale. E ormai ogni anno aspettiamo con ansia l'annuncio del nuovo manifesto, perché siamo curiosi di immaginare come verrà sui coltellini!».
