Prostituzione

Quando il massaggio va oltre

Arrestata una coppia sospettata di aver gestito un’attività a luci rosse all’interno di due saloni non annunciati alle autorità – Questo tipo di reato ultimamente sta impegnando la polizia – Situazione migliorata invece per quanto riguarda il meretricio negli appartamenti
© Shutterstock
Giuliano Gasperi
02.12.2022 21:00

I massaggi sono una copertura, un pretesto. Forse anche un preliminare, immaginiamo. Il fine ultimo, per certi saloni, è chiaro fin dal principio: offrire ai loro clienti una prestazione sessuale. Ovviamente, presumiamo, con un surplus nel costo del servizio.

Pur non essendo una novità assoluta, il fenomeno ultimamente sta impegnando poliziotti e magistrati ticinesi. Ne è conferma una recente inchiesta sfociata nell’arresto di due persone: una cinquantenne ungherese residente in Italia e un quarantasettenne italiano domiciliato nel Luganese. Sono sospettati, come indica una nota del Ministero pubblico e della Cantonale, di aver gestito un giro irregolare di prostituzione all’interno di due centri massaggi non annunciati alle autorità.

Per la coppia, che avrebbe trattenuto parte dei guadagni, le ipotesi di reato, a vario titolo, sono quelle di usura, promovimento della prostituzione, esercizio illecito del meretricio, incitazione all’entrata, alla partenza o al soggiorno illegali e impiego di stranieri sprovvisti di permesso. L’uomo e la donna nel frattempo sono stati rilasciati, ma restano sotto inchiesta. Le indagini, coordinate dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni, hanno visto il coinvolgimento della Polizia di Lugano, che ha collaborato con la Cantonale.

Proprio la Comunale, nelle scorse settimane, parlando delle nuove tendenze criminali a livello locale, ci aveva confermato «un incremento di pubblicità a favore di pretesi ‘saloni massaggi’ che in realtà si rivelano essere luoghi con attività di prostituzione». Difficile, al momento, sapere quanto sia estesa questa pratica illecita alle nostre latitudini.

La Sezione Teseu della Polizia cantonale ci sta lavorando. «Dal momento che si tratta di un fenomeno in fase di monitoraggio e in ragione dell’inchiesta in corso – ci viene spiegato – è prematuro fornire ulteriori dati».

L'altro fronte

Per un fenomeno che preoccupa un po’ di più, eccone uno che preoccupa un po’ di meno rispetto al passato: la prostituzione negli appartamenti. «Si è molto ridimensionato negli ultimi anni, forse anche complice il periodo pandemico e le relative restrizioni» spiega ancora la Comunale di Lugano.

La situazione in città, dunque, sembra abbastanza tranquilla, anche se i controlli continuano ad essere fatti e qualche irregolarità, ogni tanto, salta fuori. «Durante l’anno corrente si è accertato l’esercizio della prostituzione in poco meno di una decina di appartamenti. In questi casi le ragazze presenti, e non in regola, sono state denunciate». Un contributo ad alleviare il problema, secondo la polizia cittadina, lo ha dato la nuova legge sulla prostituzione, «che ha migliorato sia le competenze sia gli strumenti della polizia», così come la collaborazione fra la Cantonale e le polizie locali. Nel 2020 (quando è entrata in vigore la nuova legge) e 2021 le multe per esercizio illecito della prostituzione sono state in media una cinquantina l’anno.

Frugando negli archivi, le inchieste principali in questo ambito, recentemente, sono state tre: nel marzo del 2021, nel Luganese, sono stati arrestati due rumeni sospettati di aver orchestrato un sistema di controllo delle prostitute, da cui riscuotevano il guadagno derivante dalle prestazioni; nel novembre del 2020 invece, nel Bellinzonese, altri due rumeni sono finiti sotto la lente della giustizia per aver gestito un giro di prostituzione illegale, collocando in appartamenti donne che dovevano corrispondere buona parte dei loro ricavi; nel settembre dello stesso anno, infine, uno spagnolo è stato arrestato poiché sospettato di aver messo a disposizione di prostitute numerosi appartamenti con affitti molto superiori ai prezzi di mercato.

Poi ci sono le persone che per svolgere questa attività rispettano le regole. In Ticino, come fa sapere la Sezione Teseu, sono 18 gli appartamenti all’interno dei quali è concesso prostituirsi perché regolarmente notificati. Una decina quelli presenti nel Luganese, soprattutto in città e nei Comuni della cintura.