Mendrisio

Quando la cucina unisce e fortifica la comunità

Il cibo può unire e aiutare l’integrazione, ne è convinto il Municipio della Città che ha riproposto «Metnica a tavola»
©Ti-Press/Francesca Agosta
Lidia Travaini
29.03.2023 06:00

L’integrazione può passare dalla forchetta. Sì, perché in fondo siamo tutti un po’ golosi e sedersi in compagnia attorno a una tavola imbandita crea e rinsalda legami. E fortifica una comunità. Sia che di fronte a noi ci sia un piatto di prodotti tipici ticinesi, sia che i sapori provengano da più lontano. Lo possiamo affermare perché abbiamo provato anche noi questa esperienza, mangiando – e prima cucinando – lo zigni e l’himbasha. Cosa sono? Piatti tipici della cucina eritrea; il primo è manzo dolce con verdure accompagnato da un pane tipico (tipo una piadina, ma più soffice e un po’ speziata), il secondo un pane dolce gustato come dessert.

L’iniziativa è del Comune di Mendrisio e, a dire il vero, non è nuova. Si chiama «Metnica a tavola» ed è organizzata dalla Città in collaborazione con la Commissione per l’integrazione sociale. Si inserisce nell’ambito della Settimana contro il razzismo (che si concludeva ieri) e per l’edizione 2023 ha visto protagoniste le comunità eritrea e quella siriana. Entrambe hanno proposto un corso di cucina con protagonisti i sapori delle loro terre, un corso aperto alla popolazione a cui abbiamo partecipato anche noi. Scoprendo come usare spezie che fino a ieri conoscevamo solo di nome. Ma scoprendo anche che in fondo le tradizioni culinarie hanno tanti tratti comuni, anche se nascono distanti. Uno su tutti? Si inizia dalle cipolle, che prima vanno sminuzzate (un’operazione che ha visto coinvolgere, suo malgrado, anche più di un dito), e poi rosolate.

I corsi si sono tenuti lo scorso weekend ed erano aperti a tutti, su iscrizione. Abbiamo constatato che sono attesi, perché gli «affezionatissimi» sono più di uno, che si danno appuntamento di anno in anno e chiedono consigli ai «maestri di cucina per un giorno». Tra loro c’erano anche il sindaco e il segretario comunale che, ci è stato detto, è un ottimo cuoco.

«Che farina è meglio usare?», oppure «Quanto è meglio far cuocere la carne?», sono solo alcune delle domande sentite alla sala multiuso di Genestrerio. Ma abbiamo sentito anche consigli «al contrario»: «Io la carne l’avrei fatta cuocere di più, come per lo spezzatino, più sta sul fuoco, meglio è».

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