Sport e tempo libero

Quando la storia va in buca... sulle rive del Verbano

Festeggia 65 anni il Minigolf club Locarno, la prima società di questa disciplina in Europa – Per l’occasione nel weekend si disputeranno i campionati svizzeri al Bosco Isolino
Una famiglia alle prese con una delle 18 buche di Locarno. (Foto Putzu)
Red. Locarno
18.07.2019 06:00

LOCARNO – Chi più, chi meno, ma tutti noi abbiamo già giocato a minigolf. La maggior parte delle persone lo vede come un passatempo, un modo per trascorrere qualche ora assieme, magari in famiglia, all’aria aperta. Ma ci sono almeno due curiosità che non tutti conoscono. Il minigolf ha anche una sua componente sportiva, con tanto di campionati ticinesi, svizzeri, europei e mondiali. Inoltre i campi di «golf su pista» nella loro forma oggi riconosciuta a livello mondiale sono nati sulle sponde del Verbano. Correva infatti l’anno 1954, quando l’architetto zurighese Paul Bongni costruì il primo percorso standardizzato di 18 buche nella cornice del Bosco Isolino di Locarno. Per farlo si ispirò ai «piccoli campi da golf» comparsi negli Stati Uniti negli anni ‘20 del secolo scorso e alle regole sportive del «grande golf»: partendo da un punto predefinito, dopo aver attraversato degli ostacoli lungo una certa distanza, la pallina doveva poter raggiungere la buca anche in un solo colpo.

«Se un giocatore utilizza bene o male sempre la stessa mazza, su ogni buca adopera una pallina diversa. Palline che vanno trattate con i guanti»

Bongni brevettò dunque il suo percorso in beton e gli diede il nome di minigolf, creando così il presupposto che, sulla base del suo sistema, impianti identici potessero essere costruiti ovunque secondo gli stessi criteri e le stesse dimensioni. Per onor di cronaca, va detto che il primato viene attribuito a Locarno da più fonti, come il libro «Das grosse Bahnengolf Buch» di Mathias Kaiser (1981) o un annuario della Federazione ticinese degli anni ‘70. Mentre per altri il «titolo» spetterebbe ad Ascona. Ci sono discordanze tra le date delle licenze di costruzione, di termine dei lavori e di inaugurazione. Poco importa, in realtà. Il minigolf è comunque nato sulle sponde del Verbano. E da questi luoghi si diffuse ben presto nei Paesi limitrofi. In Italia, Austria e Germania, che successivamente – come testimoniò lo stesso architetto zurighese – diede (e continua ancora oggi a dare insieme alla Svezia) un contributo decisivo affinché il minigolf si trasformasse da passatempo a vera disciplina sportiva. Alla fine del 1962 esistevano già circa 120 impianti nel nostro continente. Nei decenni successi, dagli anni ‘80, si svilupparono poi due altri sistemi di gioco oltre a quello classico: il miniatur (se ne trova uno a Losone), con piste più piccole dove l‘obiettivo realistico è quello di compiere un percorso di 18 buche in 18 colpi, e il «filz», con piste più grandi prevalentemente di legno e ricoperte da un tappeto.
La prima società sportiva del centro Europa – qui non ci sono dubbi – nacque nel 1954 proprio in Città. Mentre nel Borgo prese forma l’anno successivo. Proprio per festeggiare il 65. di fondazione, dunque, durante il fine settimana (da venerdì 19 a domenica 21 luglio) il Minigolf club Locarno ospiterà i campionati svizzeri élite. I migliori giocatori elvetici si sfideranno quindi sul campo del Bosco Isolino, ricordando gli albori della disciplina che tanto li appassiona. «È un onore poter festeggiare il nostro anniversario, organizzando una competizione così importante», spiega al CdT il presidente Sergio Pelloni, che è anche alla testa della Federazione ticinese.
Al nostro interlocutore, dunque, chiediamo di svelarci quali siano le doti necessarie per affermarsi a livello agonistico. «Il minigolf richiede indubbie capacità di concentrazione, precisione e regolarità. Ma è forse l’abilità nel gestire il nervosismo la dote che più di tutte fa la differenza», risponde Pelloni. «Rivolgo dunque un caldo invito agli spettatori a visitare il Bosco Isolino durante il weekend. Ne potrebbero vedere delle belle. Ad esempio la gestione del materiale è fondamentale. Se un giocatore utilizza bene o male sempre la stessa mazza, su ogni buca adopera una pallina diversa. Palline che vanno ‘trattate con i guanti’. Essendo fatte di materiale gommoso, le loro caratteristiche di durezza e rimbalzo variano infatti molto con la temperatura. Disputandosi il torneo d’estate, non sorprenderà dunque vedere valigie termiche, thermos con il ghiaccio e coach che si occuperanno di preparare alla perfezione il materiale per i giocatori in gara. Il tutto con lo scopo ultimo di effettuare ogni buca e ogni percorso con il minor numero di colpi possibile».

Tre giorni di «battaglia»
La competizione, con oltre 100 giocatori da tutta la Svizzera, si terrà da domani a domenica, tutti i giorni dalle 7 di mattina alle 18 circa. Nove in totale, meteo permettendo, i percorsi di 18 buche, che dovranno essere completati da ogni partecipante. Tre per ciascuna giornata di gara. E alla fine, il titolo di campione svizzero sarà conquistato da chi, nelle propria categoria, avrà totalizzato il minor numero di colpi.